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Il prefetto di Messina scrive alla Lorenzin

Vuoti di organico al Papardo- Piemonte, medici sul piede di guerra: il 27 aprile sarà sciopero

Dopo un vertice con i sindacati, il prefetto di Messina scrive alla Lorenzin: «In attesa della realizzazione del polo riabilitativo Piemonte-Irccs, coesistono unità operative duplicate e una dotazione di personale inadeguata rispetto alle esigenze del territorio».

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MESSINA. In attesa del definitivo accorpamento che sancirà la nascita del polo di riabilitazione Piemonte- Neurolesi, i medici degli ospedali Papardo e Piemonte preparano lo sciopero del 27 aprile.

Le due strutture devono fare i conti con una dotazione organica insufficiente a coprire le esigenze del territorio: la Regione ha infatti bloccato assunzioni e interventi sul personale, attendendo l’ok dal Ministero per la realizzazione del centro riabilitativo.

Papardo e Piemonte si trovano così in emergenza, mancano medici e infermieri. Nei pronto soccorso il personale è costretto a ricorrere allo straordinario per assicurare il servizio. A rischio anche l’elisoccorso, per il quale dal 21 aprile sarà difficoltoso assicurare i turni per le isole Eolie, finora coperti da medici di altri reparti.

La vicenda è finita sul tavolo della Prefettura: al termine del vertice con Cgil, Cisl, Uil, Anaoo Assomed, Cimo, Aaroi, Nursin e con i direttori sanitari dei due nosocomi, il prefetto Stefano Trotta ha trasmesso una nota al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, all’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, e al presidente della Regione, Rosario Crocetta.

«I sindacati- ha spiegato Trotta- hanno manifestato con toni di forte esasperazione lo stato di crescente disagio vissuto dai lavoratori a causa delle vicende che hanno interessato le due strutture Papardo e Piemonte, nelle quali in attesa della realizzazione del polo riabilitativo Piemonte-Irccs, coesistono unità operative duplicate e risulterebbe una dotazione organica inadeguata rispetto alle esigenze del territorio».

In ballo non c’è solo la sicurezza dei pazienti, ma anche la salute dei medici fin qui impiegati in turni massacranti. In particolare, le maggiori criticità si riscontrano nel reparto di Ostetricia dell’ospedale Papardo.

La Cgil si chiede come verranno gestiti i cesarei in urgenza e qualsivoglia altra procedura prevista in sala operatoria di ostetricia, con l’attuale numero di ostetriche presenti: «Non possiamo certo pensare- spiegano il segretario Clara Crocè e il coordinatore provinciale sanità Antonio Trino- che nel blocco operatorio vi saranno infermieri in attesa di tali eventualità, certamente prevedibili in senso generale ma non temporale».

Il sindacato chiede che sia immediatamente colmato il grave deficit di organico del personale ostetrico, mettendo in atto le procedure di reclutamento straordinario, concordate, eventualmente, con l’assessorato regionale.

Intanto, il personale medico ha deciso di passare ai fatti programmando la protesta del 27 aprile. Quel giorno, nei due ospedali verranno garantiti solo i servizi di urgenza.

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