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“Voglio nascere a Corleone”, ecco l’appello per potenziare l’ospedale

La protesta di un comitato civico di donne tra i temi dell'incontro che si è svolto al Comune con l'intervento pure della Cgil

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Anche la Cgil in campo per la difesa dell’ospedale di Corleone e contro il suo depotenziamento. In particolare, in quello che rappresenta l’unico presidio di zona, critica è la situazione del “punto nascite”: le donne dei tanti comuni del corleonese partoriscono nel nosocomio, ma i neonati vengono trasportati all’ospedale Ingrassia perché a Corleone mancano i pediatri, così come mancano cardiologi, radiologi e ginecologi.

All’incontro che si è svolto ieri pomeriggio al Comune, sollecitato dal comitato civico di donne del corleonese “Voglio nascere a Corleone”, nato per tutelare la salute delle future mamme e dei nascituri, si è fatto il punto della situazione, alla presenta di tanti primi cittadini dei comuni della zona.

Al setaccio tutti i nodi: ovvero la mancanza dei principali servizi, dalla difficoltà a far partorire una mamma in dolce attesa, per la mancanza del pediatra h24, alla carenza di medici e personale sanitario nei reparti, come ad esempio nel pronto soccorso o in cardiologia. “Finalmente ritornano le iniziative civiche. In particolare questa iniziativa che vede le donne come protagoniste. Questa è una battaglia di dignità. Abbiamo il diritto di sapere cosa si vuole fare per garantire il diritto alla salute nell’area del Corleonese”, dichiara Caterina Pollichino, neo responsabile della Camera del Lavoro di Corleone, che puntualizza l’importante del fare rete e aprire percorsi di confronto fra le istituzioni, le rappresentanze sindacali, i comitati civici e le realtà associative in generale.

“L’ospedale di Corleone- prosegue- è un importantissimo presidio istituzionale. Viviamo in un territorio dove la maggior parte della popolazione è anziana ed effettuare spostamenti è complicato e in alcuni casi risulta rischioso per la salute. Per la pessima viabilità in inverno Corleone è in pratica isolata, con difficoltà enormi a raggiungere Palermo. Non tutti possono permettersi il taxi per spostarsi. E non possiamo consentire che si venga esclusi dalle cure per motivi economici. Abbiamo bisogno di risposte. La salute è un bene primario. La nostra bussola deve sempre essere la Costituzione. La salute è un bene costituzionalmente garantito. Continueremo con la raccolta di firme e siamo disponibili ad altre iniziative”.

“Il punto nascita di Corleone ha una deroga ministeriale come punto nascita in zona disagiata e l’Asp 6 savrebbe dovuto impegnarsi di più per garantire maggiori risorse per il funzionamento di questo punto nascita e non di altri dell’azienda- aggiunge Gregorio Pizzolato, dipendente dell’ospedale, rappresentante sindacale della Fp Cgil Palermo- Siamo quasi al capezzale di un morto. I medici non vogliono venire a Corleone, esiste ormai anche un problema serio di reperimento di professionalità”.

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