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Villa Sofia, un paziente del reparto di neurologia positivo al Covid

«È un focolaio grave- afferma Giuseppe Bonsignore del CIMO- perché verificatosi all'interno di un Reparto non Covid, dove le misure di contenimento sono quelle ordinarie». Il dg Messina: "Sono state applicate le procedure previste".

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PALERMO. Un paziente, ricoverato da un mese nel reparto di Neurologia a Villa Sofia è stato trovato positivo al 4° tampone. I primi 3 tamponi avevano dato esito negativi. Anche la TAC ai polmoni, eseguita durante le scorse settimane, aveva dato esito negativo.

Adesso è in corso il trasferimento all’ospedale Cervello nell’area Covid del reparto di Malattie infettive. Non si sa ancora se il paziente possa avere contagiato altri degenti e operatori sanitari che ora stanno effettuando i tamponi.

«È un focolaio grave- afferma Giuseppe Bonsignore del CIMO- perché verificatosi all’interno di un Reparto non Covid, dove le misure di contenimento sono quelle ordinarie che non consentono di escludere il contagio agli operatori sanitari che si sono presi cura del paziente. La domanda da porsi è: «il paziente era già positivo ed il tampone non lo ha dimostrato, oppure il paziente si è contagiato durante la degenza, a causa di qualche agente esterno, come ad esempio le visite dei parenti? Ora andrebbe nuovamente chiuso l’accesso ai parenti. Non ha senso infatti fare i tamponi ai pazienti e poi consentire il libero accesso ai parenti che potrebbero portare il virus dentro l’ospedale».

AGGIORNAMENTO

Ecco la replica del direttore generale Walter Messina, contattato da Insanitas: «L’individuazione tempestiva di un paziente positivo al Covid all’interno di un reparto non Covid testimonia la puntuale applicazione delle procedure aziendali e l’efficienza delle stesse. È già stata avviata una attività di contact tracing e tutto il personale potenzialmente coinvolto è stato sottoposto a tampone. I risultati saranno disponibili nel pomeriggio. È stata avviata una verifica interna per verificare i fatti».

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