PALERMO. «Il centro aziendale di Procreazione medicalmente assistita , unico centro pubblico della Sicilia occidentale, situato presso l’Ospedale Villa Sofia-Cervello di Palermo, non è in grado di garantire la continuità terapeutica-assistenziale a causa della riorganizzazione dei posti covid».
Lo lo denuncia la Fials Confsal di Palermo guidata da Enzo Munafò: «Pervengono segnalazioni di cittadini e cittadine che lamentano come, a causa della riorganizzazione dei posti Covid19, il centro non riesca a garantire l’assistenza. Rappresenta un punto di riferimento per molte pazienti che desiderano vivere la gioia della maternità, ma che per problematiche di vario genere non riescono a raggiungerla, ed ogni anno effettua oltre 200 tecniche di fecondazione assistita. Adesso c’è il rischio concreto di non poterle garantire assieme ai programmi di onco-fertilità per tutti quei pazienti oncologici che hanno altresì diritto alla preservazione della stessa».
Dalla Fials Confsal aggiungono: «Ad oggi non è stata attivata convenzione pubblica per la fecondazione eterologa per quelle coppie le cui condizioni cliniche lo richiedano. Il tutto in un periodo storico in cui l’Italia e in particolare il Meridione hanno il più basso tasso di natalità rispetto all’ Europa. L’orologio biologico di queste pazienti non può star dietro alle problematiche di una pandemia poiché ciò le obbligherebbe in un momento storico economicamente difficile a non poter usufruire di un servizio pubblico».