PALERMO. «A Villa Sofia- Cervello la situazione degli organici dei medici è già grave adesso, ma nel brevissimo periodo è destinata a diventare insostenibile». Lo denuncia il Cimo, sottolineando che tra pensionamenti anticipati e ferie negli ospedali riuniti di Palermo si preannuncia un’estate all’insegna dell’emergenza personale.
«Il recente accordo tra ENPAM e INPS sul cumulo degli anni postlaurea a quelli di effettivo servizio prestato, sta consentendo a molti medici ospedalieri di avere un abbuono anche di 2-3 anni rispetto ai requisiti della legge Fornero», afferma Giuseppe Bonsignore (nella foto), segretario aziendale del Cimo a Villa Sofia- Cervello.
Ed aggiunge: «Ai tanti pensionamenti già programmati se ne aggiungeranno quindi diversi altri. La norma sull’anticipo pensionistico è immediatamente applicabile e quindi, tutti coloro ai quali mancavano da pochi mesi a tre anni per poter appendere il camice al chiodo, sessantenni o ultrasessantenni ormai spremuti come limoni, privi di stimoli e logorati da un’attività dove lo stress è diventato insopportabile, non se lo stanno facendo ripetere due volte e se la danno letteralmente a gambe, determinando un vero e proprio esodo dagli Ospedali pubblici».
In particolare a Villa Sofia- Cervello, secondo il Cimo «con la stabilizzazione appena concretizzatasi in questi giorni con la firma dei contratti da parte di medici e infermieri, in realtà non si è avuto altro che la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato di chi già lavorava da anni da precario. Tuttavia i saldi sono rimasti invariati e in pratica non uno dei posti che si sono resi vacanti nel corso dell’ultimo anno o di quelli che si renderanno tali nelle prossime settimane o mesi verrà ricoperto con l’accesso dall’esterno».
Dal sindacato dei medici sottolineano che «il problema è di carattere generale, riguardando tutte le ASP e Aziende Ospedaliere siciliane, ma a Villa Sofia- Cervello sta assumendo contorni drammatici, con un vertice aziendale che si è variamente affaccendato in attività che non rivestivano certo priorità con la veemente contrapposizione dei sindacati dei medici, sfociata nell’intervento dell’assessore Razza che ha inviato una formale diffida al Commissario Maurizio Aricò».
Il Cimo aggiunge: «L’attuale direzione aziendale di Villa Sofia -Cervello ha la grave responsabilità di quello che accadrà già da giugno, quando cominceranno le ferie estive e si verranno a sovrapporre i pensionamenti, senza un vero ricambio e quell’adeguato accesso dall’esterno che dovrebbe avvenire anzitutto con le mobilità, regionali e interregionali, di cui ad oggi non si ha notizia. Nessun bando è stato ancora pubblicato sul sito aziendale, tutto fermo in una situazione di stallo irresponsabile».
Inoltre Bonsignore sottolinea: «Oltre ai posti già vacanti, solo a titolo esemplificativo, in Rianimazione sono previsti almeno 5 o 6 pensionamenti, altri 3 o 4 in Chirurgia, 3 in Radiologia (dove mancano già 9 unità e in particolare in Radiologia Interventistica) ed altri ancora variamente distribuiti fra i vari Reparti di degenza».
Non solo: «Stante la situazione, l’Emodinamica della Cardiologia del Cervello è destinata a continuare a non avere il numero minimo di medici per garantire gli interventi salvavita sull’infarto acuto, la Radiologia di Villa Sofia non potrà che chiudere o ridurre al lumicino le prestazioni ambulatoriali di Ecografia, TAC e Risonanza Magnetica anche e soprattutto per i pazienti Oncologici, altri Reparti come la Lungodegenza e la Medicina di Villa Sofia avranno serie difficoltà a garantire la turnazione nelle 24 ore».
«Per non parlare delle Aree di Emergenza– aggiunge Bonsignore- Il Pronto Soccorso Pediatrico è già in grave sofferenza per mancanza di medici e non si sa ancora come riuscirà a far fronte al periodo delle ferie estive. I due Pronto Soccorsi per adulti di Villa Sofia e Cervello contano ancora, nonostante stabilizzazioni e qualche altro recente contratto a tempo determinato, vuoti di organico significativi, aggravati in alcuni casi dalla temporanea allocazione di medici presso altri Reparti, in alcuni casi giustificata da motivi di salute ma in altri da alcune delle decisioni arbitrarie della Direzione Aziendale».
Da qui l’appello del Cimo: «Occorre un cambio di passo, a prescindere dal destino dell’attuale Commissario Aricò. Sia che lui resti al so posto sia che venga sostituito, l’Assessorato Regionale della Salute deve aver ben chiare, fin d’ora, le rilevanti criticità che rischiano di creare situazioni drammatiche, non più tardi di un mese o due. Chiunque sarà nei prossimi mesi al timone dell’Azienda dovrà prima di ogni altra cosa affrontare il problema della carenza di medici».