PALERMO. Una querelle lunga oltre sei anni si chiude con una transazione che dà ragione ai ricorrenti, cioè i medici dell’ospedale Cervello di Palermo, che in seguito alla fusione con Villa Sofia (datata 2009) denunciarono una disparità di trattamento economico con i colleghi.
Come riportato dal Giornale di Sicilia in edicola oggi, l’oggetto del contendere era in particolare la quota di retribuzione denominata “variabile aziendale”, corrisposta ai medici di Villa Sofia e non a quelli del Cervello.
Dopo aver diffidato l’Azienda, circa 50 medici si rivolsero al giudice del lavoro attraverso l’avvocato Sonia Spallitta e lo stesso fecero poi altri colleghi.
«I legali- racconta ora la Spallitta al Gds- con l’ausilio di alcuni sindacati hanno concordato una ipotesi di transazione, e a luglio l’azienda ospedaliera diretta da Gervasio Venuti ha tenuto correttamente fede agli accordi, provvedendo a corrispondere entro il termine concordato del 31 agosto anche gli arretrati».