PALERMO. Ora è ufficiale: pure i medici di famiglia siciliani parteciperanno alla campagna vaccinale anti-Covid somministrando le dosi, come stabilito dal protocollo d’intesa sottoscritto il 21 febbraio tra il Governo nazionale, le Regioni, le Provincie Autonome e le Organizzazioni Sindacali della Medicina Generale. Il relativo accordo regionale (clicca qui) è stato firmato oggi durante un vertice nella sede dell’assessorato regionale alla Salute con l’indivuazione di modalità e tariffe.
In questa prima fase saranno impegnati con gli anziani oltre gli 80 anni, i disabili e i soggetti “estremamente vulnerabili” e per potere somministrare dovranno prima essi stessi essere stati vaccinati. In particolare si impegnano a vaccinare i soggetti che, “per condizioni cliniche (incapacità a deambulare, fragilità) o socio-abitative, valutate dal medico di medicina generale, non sono in grado di recarsi nei punti vaccinali attivati o per i quali viene ritenuto più opportuno, per le medesime motivazioni, la vaccinazione a domicilio o presso lo studio medico”.
Il compenso dell’attività (clicca qui) sarà quindi presso lo studio medico di 6,16 euro per singola somministrazione più 3,84 per attività connesse (caricamento dati, gestione del consenso, DPI) per un totale di 10 euro; i medici saranno invece remunerati 25 euro a dose in caso di somministrazione presso il domicilio del paziente e 10 euro se al presidio di continuità assistenziale. Saranno poi pagati 31,50 euro per ogni ora di attività al Centro Vaccinale o presso l’Unità mobile. La somministrazione dei vaccini, infatti, potrà avvenire presso lo studio, a domicilio oppure presso sedi dell’Asp, e potrà riguardare anche pazienti assistiti da altri medici di famiglia che non partecipano alla campagna vaccinale. Ai medici di famiglia dovranno preferibilmente essere assegnati “i vaccini più facilmente gestibili sul territorio, sia per la temperatura che per il tempo di conservazione in frigorifero, quali, al momento attuale, quelli a vettore virale”.
«Potranno farlo tutti i medici di famiglia, anche quelli della guardia medica, noi che non abbiamo uno studio agibile da questo punto di vista possiamo dare il nostro contributo nei centri vaccinali, possiamo fare parte delle “unità domiciliari” con infermieri e personale individuato dalle Asp- precisa ad Insanitas Luigi Galvano (nella foto), segretario regionale della Fimmg- Si tratta di un accordo molto articolato, adesso invieremo i moduli di adesione ai medici delle varie tipologie e tra circa una decina di giorni si dovrebbe partire. Vaccineremo con tutti i tipi di vaccini che saranno disponibili nei centri vaccinali e per tutte le tipologie e categorie di persone che man mano saranno indicate. I vaccini saranno forniti dai distretti dell’Asp. Noi siamo in un momento di grande crisi come tutti, quindi abbiamo dato un’occhiata all’interesse della categoria ma soprattutto in favore della collettività, perché noi siamo la Fimmg, non abbiamo bisogno di “sparare” cifre per fare “cassetta sindacale”».