«Le vaccinazioni in Sicilia procedono speditamente, grazie anche all’impegno del personale sanitario reclutato per far fronte ad un impegno senza precedenti. Decine, centinaia di operatori sanitari, ma anche di personale amministrativo, ha aderito entusiasticamente all’invito rivolto dalle istituzioni nazionali e regionali. Questo personale ha raddoppiato o triplicato i propri sforzi e i proprio turni di lavoro e adesso si aspetta di essere retribuito, come previsto dalla normativa nazionale che ha stanziato risorse ad hoc. Ma, arrivati al dunque, quegli stessi operatori sanitari che hanno fatto tutti gli sforzi possibili per garantire turni di 12 o addirittura di 24 ore presso gli Hub vaccinali oggi si sentono dire che forse non potranno essere pagati perché … hanno lavorato troppo». Lo afferma Giuseppe Riccardo Spampinato (nella foto), Segretario Regionale CIMO-FESMED.
«Il pretesto di alcune Aziende è che è stato sforato il tetto massimo dell’orario di lavoro ordinariamente previsto dalla normativa europea e dai contratti di lavoro- aggiunge- Peccato che in quest’ultimo anno di ordinario non ci sia stato proprio nulla e comunque la stessa direttiva europea del 2003 prevede apposite deroghe in situazioni particolari come per assicurare prestazioni necessarie e continuative negli ospedali o in strutture analoghe. Nessun divieto tassativo, dunque, anzi una precisa disposizione derogatoria alla norma ordinaria per cause di necessità. Non vorremmo che il Covid non venga considerato tra queste».
Per tali motivi CIMO-FESMED ha invitato l’assessore della Salute, Ruggero Razza, «ad attivarsi per la soluzione del problema e al contempo per ricordargli che anche i lavoratori titolari dei benefici ex Legge 104 hanno il diritto a svolgere prestazioni aggiuntive come già rappresentato al Presidente Musumeci non più tardi di otto giorno fa, prima del ritorno di Razza alla guida dell’Assessorato».