PALERMO. Sin dal primo momento in cui è stata istituita l’Usca, i medici che sono entrati a farne parte si barcamenano tra gioie e dolori. Molte polemiche sono state sollevate a causa degli stipendi elevatissimi elargiti ai medici Usca della prima ora, per questo motivo poi è stato messo un tetto di spesa per ognuno. Adesso però si presenta il problema opposto, perché a Palermo molti lamentano il mancato pagamento degli straordinari, oltre le 104 ore previste. A denunciare la situazione il sindacato Fimmg, il cui segretario regionale Luigi Tramonte (nella foto) ha chiesto delucidazioni in merito sia all’Asp di Palermo sia al Commissario per l’emergenza Covid di Palermo, Renato Costa.
«C’è stato un periodo in cui i medici Usca facevano tantissime ore, quindi per evitare che si facessero ore in più non giustificate, l’Asp di Palermo ha messo un limite di 104 ore mensili- spiega il dottore Tramonte- A meno che, come è scritto chiaramente nella nota Asp inviata al Commissario, non sia necessario che qualcuno faccia delle ore in più, che devono però essere giustificate nel dettaglio da Renato Costa. Per cui deve scrivere, per ogni singolo medico, che tipo di attività abbia fatto e perché sia stato necessario fargli fare ore in più. Purtroppo, però, il Commissario non porta avanti questo tipo di attività, manda un documento unico per tutti. In questo modo, l’Asp non ha la base di appoggio che le consente di pagare gli straordinari ai medici Usca. Noi abbiamo fatto una nota indirizzata al Commissario Costa per chiedere spiegazioni, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta».
Nel documento inviato, il sindacato dei medici chiede nello specifico quali siano le motivazioni per cui i tabulati di pagamento non siano corredati da tutte le informazioni utili alla procedura di pagamento e quali siano i criteri utilizzati nel distribuire le ore di straordinario aggiuntive ai singoli medici e loro eventuale turnazione.
Data la mancata risposta del commissario per l’emergenza di Palermo, la Fimmg ha scritto anche alla struttura per l’emergenza Covid nazionale: «In merito alla missiva ricevuta con la quale avete rappresentato al Commissario Straordinario la problematica relativa al pagamento delle ore di servizio straordinario dei medici in servizio presso le Usca in Sicilia- scrive Gabriele Cosimo Garau, Capo di Gabinetto della struttura commissariale nazionale- mi preme evidenziare di aver provveduto a contattare il referente unico della struttura Commissariale della Regione Siciliana, l’ingegnere Mario La Rocca, affinché verifichi la possibilità di soluzione delle criticità rappresentate».
LA REPLICA DEL COMMISSARIO COVID
Sulla vicenda Renato Costa, contattato da Insanitas, replica così: «La richiesta posta dalla Fimmg è assolutamente incomprensibile, poichè io da commissario straordinario ho sempre certificato e documentato tutte le ore svolte dalle Usca assumendomi la responsabilità e firmando tutti i consuntivi. Pertanto dovrebbero essere altri i destinatari di questa lettera, non certo il commissario straordinario…». Inoltre Mario La Rocca ha dichiarato ad Insanitas che sta valutando la situazione: «Chiederò in primis all’Asp perché le ore di straordinario certificate dal commissario non siano state pagate».
LA CONTROREPLICA DELL’ASP
Dalla Direzione generale dell’Asp di Palermo replicano: «La gestione delle risorse della struttura commissariale attiene alle scelte organizzative gestionali del commissario. All’Asp è assegnato il compito di provvedere ai pagamenti e a monitorare l’andamento amministrativo per mantenere il rispetto dei principi di sana e buona amministrazione. Dopo il periodo tragico di massima diffusione del contagio, a fronte del mantenimento- per scelta del commissario- di tutte le risorse sin lì disponibili (una Usca ogni 25.000 abitanti), l’Asp ha ritenuto doveroso controllare la spesa di tante risorse obbligando gli operatori al rispetto del contratto, fatta salva una programmazione del commissario che documentasse la necessità di accedere al regime straordinario. Atto di programmazione che il commissario per l’emergenza covid non ha mai trasmesso. Tutto è sostenuto da documentazione e da intercorsa corrispondenza nel merito che l’Asp di Palermo è pronta ad esibire».