PALERMO. Le cure palliative e del fine vita diventano materia di insegnamento al Corso di Laurea in infermieristica dell’Università di Palermo. Si partirà da venerdì 1 ottobre e la durata sarà di trenta ore. La docenza è stata affidata al dottor Giuseppe Intravaia (nella foto), Responsabile dei servizi infermieristici di Samot onlus, già docente universitario di infermieristica domiciliare e di comunità presso l’Unipa.
«Con questo risultato le cure palliative sono state riconosciute fondamentali nella formazione dell’infermiere e la stessa disciplina acquisisce un importante significato in risposta al bisogno crescente di questo tipo di cure, di fronte ai nuovi scenari epidemiologici e di transizione demografica che si prospettano in tutto il mondo- afferma Intravaia- Ciò si tradurrà nell’arricchimento del corpus di conoscenze specifiche dell’infermiere in tema di cure palliative grazie all’istituzione di un Settore Specifico Disciplinare. L’infermiere, secondo il DM 14 settembre 94 n. 739, è responsabile dell’assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa. Alla responsabilità riconosciuta dalla normativa, tuttavia, ad oggi non corrisponde un’adeguata formazione infermieristica in tema di cure palliative. Per i laureati in infermieristica sino a quest’anno, infatti, non è stata prevista una formazione universitaria specifica. La formazione in cure palliative, pertanto, era affidata alla libera partecipazione di studenti ed infermieri ad eventi formativi organizzati sul tema, non necessariamente rispondenti a standard qualitativi certificati».
Nel 2020 i Rettori delle Università hanno ricevuto formalmente mandato dal Direttore generale del MIUR di attivare, già dallo stesso anno, programmi didattici per consentire anche agli studenti in infermieristica di ottenere CFU specifici in cure palliative. Dall’anno accademico (2019/20) anche l’Università degli studi di Palermo ha rivisto i piani di studio che adesso prevedono percorsi formativi specifici in cure palliative e terapia del dolore per gli infermieri del terzo anno del corso di laurea in infermieristica.
«Quest’anno l’Unipa, attraverso la Coordinatrice del Corso di laurea prof.ssa Stefania Grimaudo e il direttore della didattica professionalizzante dottor Giuseppe D’Anna, aveva già accolto l’indicazione pervenuta dagli incontri con gli stakeholders e, dimostrando sensibilità sul tema, nel mese di maggio 2021 ha organizzato, in partnership con Samot Onlus, un seminario di studio sulle cure palliative rivolto agli studenti del Corso di laurea in infermieristica dell’ateneo», aggiunge Intravaia.
Dall’analisi delle più rilevanti esperienze nazionali ed internazionali, emerge che per l’infermiere palliativista è prevista una formazione diversificata secondo i livelli di responsabilità richiesti dalla complessità assistenziale e dal numero di pazienti assistiti. In particolar modo le linee guida dell’European Association for Palliative Care descrivono tre diversi livelli di esposizione professionale: livello A-B-C. Il livello A, ossia il livello base, è quello che interessa lo studente in infermieristica, in quanto futuro infermiere che potrebbe operare nell’ambito dell’assistenza generale e trovarsi a dover affrontare situazioni che richiedono un approccio palliativo.
«La formazione sarà, quindi, orientata all’acquisizione di competenze in tema di qualità di vita del malato e della famiglia, attraverso il riconoscimento, il trattamento ed il monitoraggio di tutti quei sintomi fisici, psicologici, sociali e spirituali che caratterizzano il malato in cure palliative- afferma Intravaia- Tra gli obiettivi didattici vi sarà quello di trasferire allo studente le competenze per indirizzare il proprio intervento anche ai familiari ed alle persone di riferimento della persona assistita al fine di sostenerle nell’evoluzione finale della malattia, nel momento della perdita e nella fase di elaborazione del lutto. Al fine di non rendere inappropriata l’assistenza infermieristica, una ulteriore competenza da acquisire sarà la capacità dello studente di lavorare in èquipe».
Intravaia conclude: «Considerando che le cure palliative devono essere erogate fondamentalmente in hospice ed al domicilio, lo studente dovrà conoscere le caratteristiche peculiari dei diversi setting di cura. A tal proposito, al fine di conseguire le necessarie competenze in ambito di assistenza infermieristica domiciliare, gli studenti potranno effettuare il tirocinio formativo anche presso Samot Onlus. Mi piace ricordare Luciano De Crescenzo quando dice: “Il guaio è che gli uomini studiano come allungare la Vita quando invece bisognerebbe pensare a come allargarla…”. Questa frase richiama la vision della medicina moderna che in alcuni casi assume un approccio oltranzista nei confronti della morte, anche quando questa dovrebbe essere accettata come evento naturale. Orientare le cure ai trattamenti palliativi non significa favorire il processo del morire o rallentarlo, bensì centrare ogni trattamento al miglior comfort perseguibile per la persona assistita».