Un recente studio condotto dal chirurgo e oncologo Goffredo Arena e dal professore Aurelio Lorico apre un nuovo orizzonte sullo sviluppo dei tumori all’interno del corpo umano. Secondo la teoria convenzionale, la teoria della migrazione cellulare, sono le metastasi le responsabili della stragrande maggioranza dei decessi causati dal tumore: le cellule dal tumore principale entrano nel circolo sanguigno o linfatico e arrivano in altri organi, colonizzano gli altri organi, fino a determinare l’arresto delle funzioni di quell’organo provocando la morte del paziente. Motivo per cui la maggior parte degli sforzi terapeutici si è concentrata sull’interruzione della crescita dei tumori metastatici dopo aver preso di mira le cellule “incriminate” circolanti. Dopo anni di ricerche, il professore Goffredo Arena chirurgo d’origine catanese che per 20 anni ha lavorato e vissuto in Canada, ha avuto un’intuizione controcorrente relativamente al processo metastatico e, insieme ad altri ricercatori, ha pubblicato una review dal titolo “Horizontal Transfer of Malignant Traits and the Involvement of Extracellular Vesicles in Metastasis” e consultabile sul sito MDPI ( https://www.mdpi.com/2073-4409/12/12/1566 ).
Con questa nuova teoria si avanza l’ipotesi di una trasmissione tumorale “orizzontale”. Esisterebbero infatti dei “trasportatori”, dei messaggeri che riuscirebbero a trasportare a distanza l’informazione metastatica, trasformando cellule sane in cellule tumorali. Ne abbiamo parlato direttamente con Goffredo Arena, Direttore uscente dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale e Oncologica dell’Ospedale Giglio, professore aggiunto di chirurgia generale alla McGill University di Montreal in Canada, dove si è occupato di chirurgia oncologica, laparoscopica e dei trapianti multi-organo. La sua attività di ricerca si concentra sulla progettazione di biopsie liquide per la diagnosi precoce dei tumori e sullo studio dei meccanismi molecolari coinvolti nel processo metastatico.
Professore da cosa parte la vostra scoperta?
“In questa review che io ho fatto insieme al professore Aurelio Lorico Professor of Pathology alla Touro University College of Medicine, evidenziamo le teorie più conosciute su come avviene il processo metastatico. Esisterebbero dei “trasportatori”, chiamati vescicole extracellulari che trasferiscono a distanza le informazioni tumorali, trasformandole cellule sane situate in altri organi in cellule tumorali”
Esistono già delle evidenze?
“Esistono già diversi dati che lo confermano e altri arrivano sempre più velocemente. Questa ipotesi relativa al fatto che le metastasi sono dovuti a “messaggeri circolanti”, era stata già stata evidenziata dal professor Garcia Olmo, che negli anni duemila pubblicò un articolo in cui per la prima volta ipotizzò questo meccanismo a cui lui diede il nome di teoria geno-metastatica. Secondo Garcia Olmo le metastasi erano dovute a dei geni tumorali che circolavano e determinavano la trasformazione a distanza di cellule sane in cellule tumorali. Purtroppo, la sua idea seppur brillante non ebbe molto seguito per mancanza di dati scientifici forti e inequivocabili”
Cosa accadde dopo?
“Quindici anni dopo ebbi la stessa intuizione con l’aggiunta di altre intuizioni, poi tutte confermate dai numerosi esperimenti che sono seguiti, che hanno aggiunto informazioni fondamentali su come il processo avvenga. Ciò ha dato lo slancio definitivo e quella che prima era una teoria ora è un modello scientifico studiato in tutto il mondo. Infatti, ho provato che quello che Garcia Olmo ipotizzava era corretto perché sono riuscito a trasformare cellule umane in cellule tumorali esponendole solo alle vescicole extracellulari contenenti i messaggi tumorali. Inoltre, sono riuscito a trasformare cellule sane in copie esatte del tumore da cui il messaggio partiva provando per la prima volta al mondo che il trasferimento delle caratteristiche di malignità non è solo una teoria ma è una realtà scientifica da esplorare e capire.
Sulla scorta dei miei studi ho dunque formulato il modello dell’Horizontal Transfer of Malignant Traits ( HTMT), pubblicando alcune scoperte che erano sconosciute fino a qualche anno fa: ho scoperto che anche quando le cellule sono in uno stato pretumorale liberano comunque in circolo i messaggeri tumorali. Inoltre, ho dimostrato che anche quando il tumore viene tolto questi messaggeri continuano a circolare nel sangue e sono responsabili della ripresentazione della malattia tumorali anche a distanza di tanti anni”
Come funziona?
“Questi messaggeri entrano solo nelle cellule che hanno la mutazione di un oncosoppressore. Infatti, la mutazione di almeno un oncosoppressore determina l’apertura di canali a livello della membrana cellulare che permettono l’ingresso dei messaggeri tumorali circolanti nel sangue. Se le cellule infatti sono normali, questi messaggi non riescono a entrare. Le sostanze che determinano la trasformazione delle cellule sane o delle cellule predisposte in cellule tumorali, non sono solo oncogeni come aveva detto Garcia Olmo, ma sono anche micro RNA, RNA messaggeri, geni e proteine. Infine, ho evidenziato che la capacità delle cellule tumorali di sfuggire al controllo del sistema immunitario potrebbe essere trasferita dalle vescicole extracellulari tumorali a cellule a distanza mediante il trasferimento di proteine mutate che sono coinvolte nel riconoscimento immunitario”
Che benefici ne trarremmo?
“Potete immaginare la svolta in diagnosi e in terapia se tutto questo fosse confermato da studi su larga scala. Verrebbe cambiato il modo di diagnosticare e trattare i tumori. Verrebbero utilizzati dei farmaci che non uccidono più le cellule, ma bloccano l’ingresso di queste vescicole nelle cellule. Il professore Aurelio Lorico coautore della review, recentemente pubblicata, ha effettuato con risultati straordinari esperimenti che testano nuovi farmaci che inibiscono l’ingresso di queste vescicole nelle cellule, bloccando dei recettori coinvolti nel trasferimento nucleare di informazioni tumorali, virali e neurodegenerative”
Queste sperimentazioni dove sono state compiute?
“Gli esperimenti sono stati compiuti negli Stati Uniti e in Canada con farmaci sintetizzati nei laboratori chimici dell’Università di Palermo. Sono almeno tre anni che ci si sta lavorando e gli studi vanno avanti con la speranza che altri laboratori prendano parte allo studio di queste nuove alternative diagnostiche e terapeutiche in campo oncologico e arrivare il prima possibile a una terapia efficace nella lotta contro i tumori”