Salute e benessere

Denominato "PEOPLHE"

Tumore polmonare, al via progetto di prevenzione per i fumatori

A Catania verrà svolto presso la UOC di Radiologia 1 del Policlinico “Rodolico- San Marco” e avrà come responsabile scientifico il Professore Stefano Palmucci.

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CATANIA. Sarà presentato sabato 2 ottobre nell’aula magna della Torre Biologica dell’Università degli Studi di Catania “PEOPLHE”, un progetto scientifico per la lotta contro il tumore polmonare risultato vincitore di bando ministeriale di ricerca finalizzata.  Il progetto- “Model for Optimized Implementation of Early Lung Cancer Detection: Prospective Evaluation Of Preventive Lung HEalth”- ideato dal Professore Nicola Sverzellati dall’Istituto di Radiologia dell’Università di Parma, e condiviso dalle Università di Catania e Pavia, con i professori Stefano Palmucci e Lorenzo Preda, mira all’identificazione del tumore del polmone in fase precoce, in soggetti fortemente fumatori. A Catania verrà svolto presso la UOC di Radiologia 1, diretta dal Prof. Antonio Basile, presso la AOU Policlinico “Rodolico- San Marco”, e avrà come responsabile scientifico il Professore Stefano Palmucci.

Com’è noto l’indagine sul tumore al polmone non fa parte degli screening espletati dal sistema sanitario nazionale e di contro in Italia nel 2020 sono stati diagnosticati 40.882 tumori ai polmoni. In particolare, nel sesso femminile, continua la crescita del carcinoma del polmone (+3,4% annuo), legata all’abitudine malsana al fumo di sigaretta, il principale fattore di rischio oncologico.

PEOPLHE propone uno screening per 3 anni, con un reclutamento che durerà circa 6 mesi e coinvolgerà tre città rappresentative della nazione: Parma e Pavia, due città piccole del Nord, e Catania compreso l’hinterland quale popolosa città del Sud.

“Obiettivo è quello di raggiungere un target di 500 pazienti per ciascun centro – spiega il professore Palmucci (nella foto), responsabile scientifico del Progetto PEOPLHE a Catania – utilizzando una TC a bassa dose con la quale cercheremo appunto di individuare il tumore in una fase precoce. La TC a bassa dose nell’indagine del tumore al polmone è stata adoperata in numerosi trial clinici [ovvero una ricerca medica che serve a verificare se un nuovo approccio clinico preventivo, terapeutico o anche diagnostico può essere più vantaggioso del miglior approccio finora disponibile] e i risultati sono certamente incoraggianti. È la dimensione futura – quella della prevenzione – verso la quale, a mio giudizio, andremo”.

Non rientrando tra gli screening nazionali un forte fumatore se volesse fare degli accertamenti dovrebbe sobbarcarsi le spese: questa sarà dunque un’occasione per i tanti che vogliono approfittarne gratuitamente.

Il progetto si rivolge alla popolazione tra i 50 e 75 anni con storia di tabagismo con più di 15 sigarette al giorno per 25 anni o con più di 10 sigarette al giorno per trent’anni. Ma anche ex fumatori che hanno smesso da non più di 10 anni. “Escludiamo i pazienti con sintomatologia attiva – ad esempio con tosse produttiva con espettorato colorato di sangue”. Lo studio cercherà di identificare anche altre alterazioni legate al fumo di sigaretta, come enfisema, interstiziopatie correlate al fumo etc.

L’intero progetto sarà svolto in tre anni: la prima fase prevede il reclutamento, e poi i pazienti entreranno in un monitoraggio, ed in caso di nodulo potranno essere indirizzati verso un percorso clinico-terapeutico.

Quali sono i risultati attesi?  “Gli studi effettuati negli ultimi 10 anni hanno dimostrato che la tac a bassa dose consente di diagnosticare il tumore al polmone in stadio precoce nel 60 – 80 per cento dei casi rispetto al solo 15% dei tumori in stadio precoce individuati nella popolazione generale. E la diagnosi precoce è molto importante perché consente la pianificazione di un trattamento curativo del tumore del polmone prevalentemente tramite resezione chirurgica, anche con tecnica mini invasiva. La resezione chirurgica, infatti, riduce notevolmente la letalità del tumore polmonare, con un guadagno di circa il 25 – 40% a 10 anni”.

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