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Trattamento dell’obesità, l’endocrinologa: «Ecco le ultime novità»

Insanitas ha intervistato sul tema Elisabetta Morini, dirigente medico dell’IRCCS Centro Neurolesi Bonino Pulejo di Messina.

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L’obesità rappresenta un fenomeno in forte crescita, che interessa circa un miliardo di persone nel mondo, dovuto alla presenza di un eccessivo accumulo di grasso corporeo. Insanitas ha intervistato sul tema la dott.ssa Elisabetta Morini (nella foto), dirigente medico endocrinologo dell’IRCCS Centro Neurolesi Bonino Pulejo di Messina.

Quali sono le cause che determinano l’obesità?
«Le cause sono molteplici: fattori biologici e ambientali, predisposizione genetica, stili di vita sbagliati. Viviamo in un mondo che oggi ci spinge ad avere una cattiva alimentazione e a muoverci di meno. Si tratta di un vero e proprio fenomeno multifattoriale, caratteristica questa, che è importante conoscere, per comprendere meglio il problema e studiarne le possibili soluzioni».

Cosa dicono i dati riguardo la diffusione di questa patologia?
«Negli ultimi anni l’obesità è cresciuta del 40%, interessando nello specifico il 12% degli adulti e il 27% dei bambini. Quindi, possiamo affermare che circa un terzo della popolazione mondiale sia obeso. Una condizione che secondo le informazioni in nostro possesso, è diffusa soprattutto al Sud del Paese».

Quali rischi corre chi è obeso?
«Un eccesso di peso determina l’impennare di malattie come il diabete, le patologie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro. Basti pensare che l’obesità provoca oltre 2 milioni di morti l’anno. Inoltre, non bisogna sottovalutare la diffusione dello stigma sociale nei confronti di questi pazienti, che spesso vengono emarginati nei rapporti sociali e sul lavoro, condizione che a sua volta causa ulteriori problematiche come ansia, depressione e perdita di autostima».

Cosa prevede la gestione del paziente affetto da questa condizione?
«Un trattamento adeguato, la prevenzione delle recidive e soprattutto la presa in carico da parte di un team multidisciplinare composto, oltre che dall’ endocrinologo, anche dall’internista, dal chirurgo, dal cardiologo, dallo psichiatra, dallo psicologo, dallo pneumologo e dal nutrizionista».

Quali sono le nuove frontiere di cura all’interno di questo settore?
«Recentemente io e il dott. Vittorio Lombardo, Responsabile dell’U.O. di Chirurgia Generale del Presidio Ospedaliero Piemonte dell’IRCCS Bonino Pulejo, siamo stati responsabili scientifici di un corso di aggiornamento in tema di trattamento dell’obesità. Ci siamo soffermati sulle possibili opzioni terapeutiche e sui percorsi di cura. In particolare, si è discusso della terapia dietetica e di quella farmacologica, che oggi sono a disposizione per il trattamento dell’obesità e sull’avvento di ulteriori molecole, che saranno disponibili a breve, con ottima evidenza in termini di calo ponderale negli studi clinici. Si è poi parlato del percorso riabilitativo del paziente obeso sottoposto a chirurgia bariatrica con difficoltà motorie o cardio-metaboliche».

Quando è consigliato l’intervento bariatrico?
«Le nuove linee guida abbassano e ridefiniscono le soglie e le comorbilità indicate per la chirurgia metabolica e bariatrica, che resta fortemente raccomandata in pazienti con BMI >35 Kg/m2, indipendentemente dalla presenza o assenza di comorbidità. Tale chirurgia dovrebbe essere presa in considerazione in soggetti con BMI tra 30 e 34,9 kg/m2 che non ottengono una perdita di peso sostanziale o un miglioramento di eventuali comorbilità, utilizzando metodi non chirurgici e in soggetti con BMI superiore a 30 kg/m2 e diabete di tipo 2. Inoltre, attualmente, non esiste un limite di età superiore per la chirurgia metabolica e bariatrica, con la raccomandazione di una più attenta valutazione nei pazienti più anziani. All’IRCCS Bonino Pulejo è presente un centro affiliato SICOB (Società Italiana di Chirurgia dell’obesità e delle Malattie Metaboliche), di cui è responsabile il dott. Vittorio Lombardo, a cui, in caso di necessità, si può essere indirizzati dopo aver eseguito la visita chirurgica o endocrinologica».

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