ASP e Ospedali

Lotta al Covid-19

Terza dose del vaccino, Dragotto: «Test sierologici fondamentali per stabilire le priorità»

Il direttore di “Allergologia e Immunologia” dell’Arnas Civico di Palermo: «Consentono di valutare in modo preciso ed efficace gli anticorpi presenti negli operatori sanitari vaccinati e in chi ha già contratto il Coronavirus».

Tempo di lettura: 3 minuti

È arrivato ieri il via libera dell’Aifa per la somministrazione della terza dose di vaccino anti Covid anche in Italia. Il provvedimento sarà efficace dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e permetterà di somministrare altre dosi di Comirnaty (Pfizer) e Spikevax (Moderna) inizialmente autorizzati solo per due inoculazioni. La dose booster è ritenuta necessaria dal Cda di Aifa per mantenere una efficace risposta immunitaria dopo sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale, soprattutto negli immunocompromessi, nei grandi anziani e nei soggetti ricoverati in RSA.

«Se la situazione rimane quella attuale, è chiaro che ogni anno sarà necessario fare un richiamo vaccinale anti Covid perché il numero degli anticorpi presenti nell’organismo cominciano a ridursi dopo 6/8 mesi dal completamento del ciclo vaccinale. L’Aifa, quindi, ha autorizzato le dosi addizionali, non soltanto la terza dose» precisa Giuseppe Dragotto (nella foto), direttore UOC di “Allergologia e Immunologia” dell’Arnas Civico di Palermo.

I tecnici dell’Aifa in una nota specificano che ritengono “appropriato, in attesa dell’autorizzazione di EMA, rendere disponibili i vaccini Comirnaty e Spikevax come dose addizionale di vaccino COVID-19, dopo almeno 28 giorni dall’ultima somministrazione, a completamento del ciclo vaccinale nei soggetti adulti e adolescenti in condizione di immunosoppressione clinicamente rilevante. Rientrano nella suddetta categoria i trapiantati di organo solido e i soggetti che presentino, sulla base della valutazione clinica, un livello di immunocompromissione assimilabile”. Infine scrivono che “può essere resa disponibile anche agli operatori sanitari, a seconda del livello di esposizione all’infezione, del rischio individuale di sviluppare forme gravi di COVID-19 e in accordo alla strategia generale della campagna vaccinale”.

«A partire con la terza dose saranno i soggetti immunodepressi, con gli operatori sanitari sicuramente si comincerà quando la curva epidemiologica salirà nuovamente ad ottobre- chiarisce ancora Dragotto- In questo caso, per valutare in modo preciso ed efficace a quali operatori sanitari dare la priorità per la terza dose di vaccino anti Covid sarebbe bene avviare delle indagini sierologiche. Bisogna valutare anche gli anticorpi di coloro che non sono ancora stati vaccinati perché hanno contratto il Coronavirus, considerando che generalmente la risposta immunitaria naturale è più debole di quella indotta con la vaccinazione. Purtroppo non tutte le aziende sanitarie hanno avviato questi test». A Palermo soltanto l’ospedale Civico e l’Ismett hanno condotto l’indagine sierologica sui dipendenti, utile a valutare la risposta anticorpale, ma mentre l’Ismett ha deciso di proseguire su questa strada, per agire in maniera più mirata e oculata, la direzione del Civico ha fatto sapere ad Insanitas di non aver previsto, almeno al momento, l’avvio di una nuova indagine anti Spike.

Contribuisci alla notizia
Invia una foto o un video
Scrivi alla redazione




    1


    Immagine non superiore a 5Mb (Formati permessi: JPG, JPEG, PNG)Video non superiore a 10Mb (Formati permessi: MP4, MOV, M4V)


    Informativa sul trattamento dei dati personali

    Con la presente informativa sul trattamento dei dati personali, redatta ai sensi del Regolamento UE 679/2016, InSanitas, in qualità di autonomo titolare del trattamento, La informa che tratterà i dati personali da Lei forniti unicamente per rispondere al messaggio da Lei inviato. La informiamo che può trovare ogni altra ulteriore informazione relativa al trattamento dei Suoi dati nella Privacy Policy del presente sito web.

    Contenuti sponsorizzati

    Leggi anche