CATANIA. «Sono venuti meno i presupposti per il sereno proseguimento del ruolo istituzionale»: a scriverlo sono 5 dei 6 consiglieri che, nel corso del consiglio direttivo, si sono dimessi dall’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Catania.
Si tratta di Emanuele Cosentino, Lucio Di Mauro, Rosalia Lo Gelfo, Alfio Pennisi ed Antonino Rizzo. Ha rassegnato le proprie dimissioni anche il consigliere Gianluca Albanese che però non risulta fra i firmatari del documento, avendo scelto di scrivere una lettera aperta a tutti i colleghi, pubblicata dal giornale on line www.sudpress.it, dai contenuti di fuoco.
«Ci scusiamo – si legge nella nota a firma dei 5 medici – per non essere riusciti a ricondurre l’ordine di Catania verso la normalità, la terzietà, l’autonomia e la sua normale funzione».
Il motivo che ha portato alle dimissione di 6 dei 17 componenti del consiglio direttivo sembra essere la richiesta di rinvio a giudizio del presidente Massimo Buscema (nella foto), con l’accusa di calunnia contro due dirigenti dell’Asp, che il PM Magda Guarnaccia ha trasmesso alla procura catanese.
Richiesta che lo scorso 8 giugno è stata anche notificata al Consiglio direttivo dell’Ordine dei medici di Catania.
A far salire la tensione all’interno del consiglio diretti ci sarebbe anche la vicenda della rissa in largo Sarajevo, avvenuta lo scorso 6 giugno, in cui lo stesso Buscema e un pedone sarebbero rimasti coinvolti, anche se su questo episodio ci sono due versioni contrastanti con altrettante denunce con l’accusa di aggressione.
Buscema rimane comunque alla guida dell’Ordine, potendo ancora contare su una larga maggioranza dei componenti del consiglio direttivo.