ASP e Ospedali

Sulle comunicazioni di fine vita

Supporto ai pazienti terminali, al via progetto nazionale con l’Asp di Trapani

Insieme all'Istituto nazionale per la ricerca sul cancro”, verterà sul "Benessere mentale nelle comunicazioni di fine vita".

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TRAPANI. L’Asp di Trapani e l’Istituto nazionale per la ricerca sul cancro insieme nel progetto nazionale CCM sul “Benessere mentale nelle comunicazioni di fine vita”.

I lavori sono stati avviati ieri dal responsabile delle attività di prevenzione del dipartimento Salute mentale dell’Asp di Trapani, Antonio Sparaco, in qualità di coordinatore del progetto, presso l’azienda ospedaliera universitaria San Martino di Genova che, con circa 5.500 dipendenti e 4.000 posti letto, è il più grande ospedale europeo di ricerca scientifica oncologica.

Oncologi, palliativisti, anestesisti, medici legali, psicologi, assistenti sociali, infermieri e operatori sociosanitari si sono confrontati sull’implementazione delle capacità operative degli operatori dedicati al fine vita insieme a esponenti del mondo scientifico.

Tale progetto, fortemente voluto dall’assessore alla Salute Baldo Gucciardi e dal direttore generale dell’Asp di Trapani, Fabrizio De Nicola, si inquadra nel nuovo processo di modernizzazione ed umanizzazione delle cure, dando risalto al benessere mentale, fattoreimprescindibile dell’integrità psicofisica della persona.

«Fra i diritti fondamentali della persona- ha detto De Nicola- c’è quello di poter decidere come affrontare consapevolmente le ultime fasi della propria esistenza. Le esperienze e le domande che attraversano la vita includono il momento della sua fine, evento spesso accompagnato da paure intime, condizionamenti, fragilità, pressioni esterne, che possono rendere difficile maturare, esprimere e condividere scelte consapevoli. Momenti che gli operatori devono imparare ad affrontare».

Obiettivo del corso, ha spiegato Sparaco «è educare l’operatore a sostenere le cosiddette ‘conversazioni di fine vita’, che hanno lo scopo di supportare il paziente ed il caregiver nel processo di elaborazione e decisione, attraverso una comunicazione aperta e leale. Affronteremo temi come le scelte di trattamento, la pianificazione anticipata delle cure, la desistenza terapeutica, la prognosi sfavorevole, i bisogni spirituali, le paura della morte e il lutto anticipatorio».

Le attività proporranno strategie e strumenti per facilitare il professionista sanitario nell’affrontare tali tematiche, attraverso l’uso prevalente di metodi esperienziali e interattivi, quali sociodramma, teatro interattivo, family conference, arteterapia, terapia della Dignità.

Il direttore generale dell’Irccs di Genova, Giovanni Ucci, in considerazione della rilevanza della tematica in argomento, ha predisposto la partecipazione obbligatoria all’attività per il personale delle unita operative dell’intero dipartimento di Terapie Oncologiche Integrate. Il progetto avrà anche uno step in provincia di Trapani.

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