PALERMO. «In piena emergenza sanitaria da Coronavirus siamo costretti a constatare che poco è cambiato per le Aziende Sanitarie siciliane che, in tema di stabilizzazione del personale precario degli ospedali siciliani, procedono in ordine sparso e con la consueta lentezza”.
Lo affermano dal sindacato Cimo Sicilia, aggiungendo: «Ancora adesso, i cosiddetti “eroi” della sanità pubblica prestano la loro opera con contratti in scadenza nel mese di giugno prossimo, senza avere certezza del proprio futuro lavorativo imminente. Riteniamo che la condizione di precario non sia la migliore per svolgere un lavoro che oggi è caratterizzato oltre che dal consueto stress anche da un elevato rischio per la salute personale e perfino per la stessa vita di chi lo esercita”.
“Medici, biologi, infermieri, tecnici sanitari e operatori sociosanitari non hanno mai chiesto la patente di eroe e oggi, in piena emergenza pandemica, questo personale sanitario chiede unicamente una risposta concreta, un segno tangibile del rispetto che merita. Viste le lungaggini burocratiche, pur chiedendo in via prioritaria un’accelerazione nelle procedure di stabilizzazione, riteniamo imprescindibile che la Regione assicuri nel più breve tempo possibile il prolungamento dei contratti a tempo determinato fino al 31 dicembre 2020″.
Secondo il sindacato dei medici «si susseguono tentennamenti e dubbi interpretativi e si continua a perdere del tempo prezioso per la firma dei contratti individuali di lavoro. Per queste ragioni abbiamo sentito la necessità di tornare a rivolgerci all’assessore Ruggero Razza e al Direttore del dipartimento per la Pianificazione Strategica, Mario La Rocca, con una richiesta di chiarimento definitivo su alcune perplessità sui requisiti da possedere relativamente alle stabilizzazioni già in corso in alcune strutture pubbliche della Regione».
In particolare il sindacato dei medici ha chiesto «una pronuncia chiara e definitiva sulla valutabilità dei servizi svolti presso i cosiddetti Ospedali Classificati, IRCCS di diritto privato o Case di Cura convenzionate o accreditate».
Infine, Cimo confida «nella sensibilità già mostrata dai vertici della Sanità siciliana sul tema delle stabilizzazioni, affinché vengano forniti i richiesti chiarimenti in tempi brevi e vengano dati i corretti input a tutte le Aziende Sanitarie per accelerare le procedure relative alla stabilizzazione di tutto il personale precario avente diritto».