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Cauta soddisfazione della FIMMG Sicilia

Sanità del territorio, Speranza assegna i fondi ai medici di base per i kit diagnostici

Il decreto permetterà ai medici di medicina generale ed ai pediatri di libera scelta di acquistare apparecchiature sanitarie, al fine di ridurre il fenomeno delle liste di attesa. Alla Sicilia spettano 19.888.658,97 euro

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Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato nei giorni scorsi il decreto che assegna alle Regioni i fondi da destinare ai medici di base e pediatri per l’acquisto di kit diagnostici. Il decreto permetterà ai medici di medicina generale ed ai pediatri di libera scelta di acquistare apparecchiature sanitarie, come per esempio elettrocardiografi, spirometri, holter ed altri strumenti di diagnostica al fine di migliorare il processo di presa in cura dei pazienti nonché di ridurre il fenomeno delle liste di attesa. Questo permetterà ai pazienti di effettuare tutte quelle piccole prestazioni sanitarie direttamente dal proprio medico di base senza dover pagare alcun ticket.

La dotazione prevista dal Decreto è di euro 235.834.000,00 che dovranno essere ripartiti alle Regioni in quota capitaria. Secondo la tabella di riparto allegato al Decreto, alla Sicilia spettano 19.888.658,97 euro.

Dovranno essere le Regioni a definire per quali attività assistenziali saranno utilizzati questi dispositivi medici di supporto, sempre nell’ottica di favorire lo sviluppo di un modello di prossimità dell’assistenza che riesca a prevenire sia gli accessi impropri al Pronto soccorso sia a ridurre le liste di attesa. Spetterà sempre alle Regioni individuare specifici obiettivi formativi per l’utilizzo delle apparecchiature da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta orientando l’utilizzo delle 40 ore annue obbligatorie per questi medici verso iniziative di formazione.

Roberto Speranza ha parlato di una svolta per la Sanità territoriale: “Si tratta di una svolta importante per la sanità del territorio – ha detto il ministro nel corso di una conferenza stampa a Roma – Ora la palla passa alle Regioni. E credo che la sensibilità, già dimostrata col Patto per la Salute, ci sia. Sono sicuro che questo provvedimento farà bene al Paese”.

Abbiamo parlato delle novità introdotte dal decreto con il segretario regionale della Fimmg, dottor Luigi Galvano, che si è dichiarato cautamente soddisfatto. “La valorizzazione dei medici di medicina generale rispetto alla presa in carico dei soggetti cronici e nella prevenzione delle cronicità passa assolutamente attraverso il suo potenziamento che trova un prima risposta dal governo attraverso la fornitura delle apparecchiature diagnostiche ma che andrà resa disponibile ai cittadini attraverso il potenziamento organizzativo dei singoli medici di famiglia con la fornitura da parte delle Regioni delle risorse per il personale e per il riconoscimento ai medici di questo nuovo ruolo nel l’assistenza.” Galvano ha continuato chiarendo come la piccola riforma introdotta dal Decreto abbia il favore di una congiuntura positiva, ovverosia che nei prossimi 5 anni andranno in pensione circa il 60% degli attuali MMG. “Confidiamo, come è naturale che sia, nei giovani colleghi che stanno incominciando a subentrare perché più disposti al cambiamento.” Nonostante ciò, il segretario regionale Fimmg, vorrebbe che si investisse di più sull’organizzazione: “Intendo che i medici fra di loro ed insieme ad altri professionisti della salute come infermieri, operatori sociosanitari, personale amministrativo dovrebbero organizzarsi meglio anche in piccoli gruppi modulari facendo parte anche di aggregazione più grandi. Avendo cura di mantenere il rapporto fiduciario con i cittadini ed essere presenti dove i cittadini vivono e lavorano che è una caratteristica della medicina generale.”

Ecco nel dettaglio cosa dovrà contenere il Piano del fabbisogno che la Regione interessata dovrà presentare per utilizzare le risorse assegnate.

  • l’elenco delle apparecchiature sanitarie per la diagnostica di primo livello che si intendono acquisire, comprensivo di descrizione della tecnologia, dei costi di acquisto e di installazione ai fini del collaudo, anche prevedendo l’utilizzo di strumenti di telemedicina e delle relative piattaforme, finalizzati alla second opinion, supportato da apposita relazione;
  • una relazione sulle modalità di impiego delle apparecchiature sanitarie e sull’assetto organizzativo che si intende adottare ai fini dell’erogazione delle prestazioni assistenziali;
  • i tempi di acquisizione e di messa in funzione e collaudo delle apparecchiature sanitarie;
  • un piano di manutenzione, assistenza e aggiornamento, comprensivo anche delle modalità di fornitura e smaltimento dei consumabili necessari per il funzionamento dei dispositivi di proprietà delle aziende sanitarie che si intendono adottare sulle apparecchiature sanitarie;
  • l’individuazione di specifici indicatori di processo e di risultato attraverso i quali le aziende sanitarie procedono a misurare l’attività svolta.

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