Policlinici

L'approfondimento di Insanitas

Smettere di fumare? «Al Policlinico di Messina si può con la neuromodulazione»

L'intervista al prof. Antonio Bruno, coordinatore dell'ambulatorio dedicato dove si applicano le stimolazioni magnetiche transcranica ed a corrente diretta

Tempo di lettura: 6 minuti

MESSINA. Nasce presso l’AOU Policlinico “Martino” l’ambulatorio “No smoking, be free!”, un valido alleato nei confronti di chi desidera smettere di fumare. Il servizio, incardinato presso l’UOC di Psichiatria, diretta dalla professoressa Anna Muscatello, mira ad intervenire sulle aree del cervello, ritenute colpevoli di causare la dipendenza da fumo.

L’ambulatorio è coordinato dal prof. Antonio Bruno, Associato di Psichiatria dell’Università di Messina, in sinergia con la dott.ssa Fiammetta Iannuzzo, dottoranda di ricerca in Translational Molecular Medicine and Surgery del medesimo ateneo.

Insanitas ha intervistato il prof. Bruno, per conoscere nei dettagli il funzionamento e le caratteristiche di questa nuova iniziativa. «Il progetto in verità- ha spiegato il professore- è nato nel 2017 con l’utilizzo presso l’U.O.C. di Psichiatria delle metodiche di neuromodulazione per il trattamento dei disturbi farmacoresistenti e delle dipendenze da sostanze. Nel corso del tempo, le stesse metodiche sono state applicate in modo specifico al trattamento della dipendenza da nicotina su diversi pazienti afferenti all’U.O.C. di Psichiatria, con risultati soddisfacenti. Per questo motivo, si è deciso di avviare il servizio in modo più strutturato, offrendo alla popolazione in generale la possibilità di prendervi parte».

Una decisione che permetterà di fornire un valido sostegno a tutti gli individui che non riescono a porre fine ad una dipendenza così pericolosa per la salute. I rischi per i fumatori, com’è noto, sono molteplici: «Il fumo di sigaretta- ha avvertito il coordinatore dell’ambulatorio- è tra le principali cause di mortalità a livello mondiale per patologie cardiovascolari, polmonari e oncologiche. Inoltre, la dipendenza da fumo di tabacco è il più comune disturbo da uso di sostanze, caratterizzato dal desiderio, dall’astinenza e dall’uso compulsivo, nonostante le conseguenze negative. Pertanto, la riduzione della prevalenza del fumo è probabilmente la forma più efficace ed economicamente vantaggiosa di prevenzione di malattie, disabilità e morte, nonché una priorità fondamentale per la salute pubblica».

«Sono più di 8 milioni secondo l’OMS- ha proseguito Bruno- i decessi che si verificano a causa del consumo del tabacco. In Europa sono ben 700.000 e in Italia oltre 93.000. Le stime indicano che circa il 50% dei fumatori muore prematuramente, con conseguente perdita media di 14 anni di vita. Per quanto riguarda i tumori, il tabacco è il fattore di rischio con maggiore impatto a cui sono riconducibili almeno 43.000 decessi annui».

I pazienti che vengono presi in carico all’interno dell’ambulatorio sono inseriti in un programma terapeutico combinato di tecniche di neuromodulazione. «Si procede prima ad una breve valutazione telefonica per escludere le eventuali poche controindicazioni ai trattamenti con tecniche di neurostimolazione- ha affermato Bruno – Successivamente, viene avviato un ricovero in regime di day service, all’interno del quale viene effettuato il trattamento specifico di neuromodulazione, secondo il protocollo terapeutico ritenuto più adeguato alle condizioni cliniche del singolo soggetto. L’accesso è possibile dunque, in convenzione con il SSN, tramite impegnativa del medico curante».

Ma in cosa consistono le tecniche di neuromodulazione a cui è sottoposto il paziente? «Si tratta nello specifico- ha chiarito lo specialista- della stimolazione magnetica transcranica (TMS) e della stimolazione transcranica a corrente diretta (tDCS). Due metodiche non invasive che, mediante l’utilizzo di campi magnetici e di correnti elettriche a bassissima intensità e non percepibili dalle persone, sono in grado di regolare l’eccitabilità corticale, diminuendola o aumentandola, a seconda dei parametri di stimolazione, in modo da modulare le connessioni tra i neuroni».

Le tecniche promosse presentano indubbi vantaggi, anche rispetto ai trattamenti tradizionali, che sono stati applicati fino ad oggi. «Tali tecniche di stimolazione cerebrale- ha sottolineato il professore Bruno- sono entrate a far parte delle terapie di riferimento riconosciute e raccomandate per il trattamento di numerosi disturbi, comprese le dipendenze patologiche. I vantaggi sono legati alla sicurezza, in quanto non provocano effetti collaterali significativi, alla buona tollerabilità e alla compatibilità con altri possibili trattamenti.  Le terapie di neurostimolazione possono inoltre determinare un duraturo mantenimento dei risultati terapeutici, rispetto ai trattamenti utilizzati fino a questo momento. È chiaro che la risposta dipende comunque da variabili individuali, che non sempre sono prevedibili».

A supporto della TMS e della tDCS esistono alcuni recenti dati in letteratura: «Secondo due specifiche revisioni della letteratura di linee guida basate sull’evidenza- ha spiegato infatti il docente- la rTMS ad alta frequenza della corteccia prefrontale dorsolaterale risulta efficace per attenuare il consumo di nicotina e il craving. Allo stesso modo, la tDCS applicata alla stessa zona è un trattamento riconosciuto per la dipendenza da fumo, in quanto consente di ridurre il desiderio di ricerca della sostanza di abuso. Sulla base di queste evidenze, presso il nostro servizio applichiamo due tipologie di trattamento, uno dei quali di nostra strutturazione, definito “breve e intenso”, prevede per soli 5 giorni consecutivi l’utilizzo delle due metodiche in successione, con ottimi risultati sia in termini di disassuefazione, sia di riduzione del desiderio di fumare».

L’ambulatorio si compone di uno staff multidisciplinare, con diverse figure dotate di compiti specifici. In particolare, i coordinatori, il prof. Antonio Bruno e la dott.ssa Fiammetta Iannuzzo, procedono alla valutazione dei soggetti candidabili per il trattamento, all’applicazione della rTMS ed all’assistenza del paziente durante il percorso terapeutico. Le psicologhe cliniche, le dott.sse Rosa De Stefano, Carmenrita Infortuna e Clara Lombardo, invece, si occupano della valutazione psicodiagnostica e dell’applicazione dei trattamenti con tDCS.

La durata totale del trattamento è di circa 6 mesi: «L’ambulatorio- ha specificato il professore- fornisce due tipi di protocolli, uno tradizionale della durata di 15 giorni e un altro “breve e intensivo”, a cui ho accennato prima, della durata di 5 giorni. La scelta del tipo di protocollo è subordinata alla valutazione clinica che verrà effettuata sul paziente, in fase preliminare. Dopo il primo ciclo di trattamento, sono previste sedute di richiamo, inizialmente settimanali e poi mensili, al fine di garantire un migliore mantenimento nel tempo dell’efficacia».

Per usufruire del servizio “No smoking, be free”, attivo tutte le mattine dal lunedì al venerdì, gli interessati possono inviare un’email all’indirizzo fiannuzzo@unime.it. Gli utenti dovranno inserire il proprio numero di telefono, al fine di essere contattati, ricevere informazioni specifiche sui trattamenti ed eventualmente essere aggiunti alla lista d’attesa. La mail indicata fornisce un servizio attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13. In alternativa è possibile, previo rilascio di impegnativa da parte del proprio medico curante, prenotare una generica visita ambulatoriale tramite il Centro Unico Prenotazioni dell’AOU Policlinico “G. Martino”.

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