PALERMO. «Ad oggi non è stato sbloccato nessun concorso, limitandosi a nomine primariali e allo scorrimento di graduatorie concorsuali vecchie di anni. Ma le procedure di stabilizzazione dei precari sono ferme ai nastri di partenza e non sono state indette nemmeno procedure concorsuali ordinarie e, prima di queste, i relativi bandi di mobilità che per legge devono inevitabilmente precederle».
Lo scrive la segreteria regionale del Cimo, sottolineando che a causa dei ricorsi dei medici precari sono a rischio numerose assunzioni portate a termine nelle scorse settimane da Asp ed ospedali siciliani.
Il sindacato sottolinea: «All’assessore Baldo Gucciardi abbiamo segnalato i nostri dubbi sulla legittimità di alcune procedure messe in atto in alcune Aziende Sanitarie e chiesto il perché del mancato avvio delle procedure di stabilizzazione previste dalla normativa vigente, in ultimo dal cosiddetto Decreto Madia approvato a giugno 2017».
Secondo il Cimo «le gravissime criticità delle Aziende Sanitarie, con un personale medico e infermieristico ormai ridotto al lumicino, hanno indotto in errore alcuni direttori generali che oltre a scorrere le vecchie graduatorie concorsuali hanno attinto da graduatorie di mobilità scadute da anni, con assunzioni a tempo indeterminato che rischiano di essere impugnate e dichiarate nulle. Negli ultimi giorni il caos si allarga: mentre al Bonino-Pulejo il DG Aliquò pubblica correttamente un avviso di ricognizione per le procedure di stabilizzazione, all’Asp di Ragusa viene pubblicato un Bando di Mobilità esterna che non può precedere le procedure di stabilizzazioni ma solo quelle ordinarie, come chiarito dalla Circolare 5/2013 del Dipartimento Funzione Pubblica».
Aggiunge la segreteria regionale del Cimo: «I precari rischiano di vedersi scippare il diritto alla stabilizzazione. E alcuni tra loro stanno presentando i primi ricorsi al Giudice del Lavoro. Potrebbero essere la prima ondata di quella che rischia di diventare una marea di contenziosi, rendendo nulle molte delle procedure assunzionali fin qui espletate. CIMO Sicilia ha rappresentato a Gucciardi la possibilità di procedere subito alla stabilizzazione dei medici applicando il Decreto Madia che in proposito non ha fatto che estendere i termini del preesistente normativa in materia (Legge di Stabilità 2016 art. 1 comma 543), ma ad oggi non c’è stato alcun riscontro, o meglio per gli Uffici di Piazza Ottavio Ziino non è così».
Poi dal Cimo fanno un confronto con altre regioni: «La bontà della nostra tesi, secondo cui sarebbe possibile fin d’ora procedere con le stabilizzazioni dei precari, viene confermata da quanto sta accadendo in altre Regioni, come la Puglia, dove vengono bandite ed espletate le procedure concorsuali di stabilizzazione dei medici a tempo determinato che abbiano i requisiti di Legge (anzianità di servizio a tempo determinato di almeno 3 anni anche non continuativi negli ultimi 5, maturata al momento del bando concorsuale)».
Infine, le provocatorie domande: «Perché in Puglia sì e in Sicilia no? Cosa si aspetta ancora? Abbiamo l’impressione che finora quanto pubblicizzato dal PD coi suoi manifesti più che un fatto rischi di trasformarsi nell’ultimo misfatto di questa giunta regionale che ha portato la sanità siciliana al collasso e che rischia di uscire di scena nel peggiore dei modi».