Cimo

Dal palazzo

La denuncia del sindacato dei medici

Sanità siciliana, Cimo all’attacco: «Vogliono modificare la nuova rete ospedaliera per creare altre poltrone»

La denuncia del sindacato dei medici: «L'assessore Gucciardi ha chiesto al presidente della commissione Sanità lo slittamento dell’esame del documento per la presenza di ulteriori refusi. Si sta tentando di reintrodurre la seconda UOC di Astanteria dell'Arnas Civico, doppione e ridondanza contro la quale ci siamo già opposti».

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PALERMO. «Correzione di “refusi” o manovre di palazzo?»: è la provocatoria domanda del Cimo, che con una nota inviata in esclusiva ad Insanitas punta l’indice contro le modifiche ancora in corso alla nuova rete ospedaliera siciliana.

Il sindacato dei medici da un lato ricorda che «fin dall’emanazione del Decreto del 31 marzo l’assessore Gucciardi ha ribadito che quel Piano di Riordino non è il Vangelo, ma un documento suscettibile di variazioni, modifiche e aggiustamenti in corso d’opera», tuttavia «ben altra cosa, rispetto alla rapida e indolore correzione dei refusi del settore Privato, è stato invece il percorso intrapreso per la parte riguardante l’ospedalità pubblica, con l’Assessorato che ha affidato ai Direttori Generali delle varie aziende sanitarie il compito di avanzare proposte e correttivi agli Atti Aziendali di riallineamento».

Il Cimo aggiunge: «L’Assessorato della Salute ha mostrato, e questo va riconosciuto a Gucciardi, grande disponibilità al dialogo e al confronto con i sindacati medici che hanno avanzato numerosi rilievi e fornito suggerimenti e proposte, diverse delle quali state tenute in debito conto».

Il confronto con le organizzazioni sindacali mediche è culminato il 19 luglio con una giornata di lavori durante la quale la task force dei tecnici di Piazza Ottavio Ziino messa in campo da Gucciardi per la predisposizione e le variazioni della Rete Ospedaliera ha presentato le tabelle definitive con il recepimento di gran parte delle osservazioni e delle proposte di parte sindacale.

Le modifiche concordate sono state inviate alla giunta regionale, che le aveva approvate l’8 agosto.  Ed era già stato calendarizzato per il 6 settembre il necessario, anche se non vincolante, passaggio in Commissione Sanità dell’Ars.

Tutto risolto? Sembra di no, come denuncia il Cimo: «A sorpresa, il primo settembre l’assessore ha inviato una missiva al Presidente della Commissione Sanità nella quale chiedeva un ulteriore slittamento dell’esame della Rete Ospedaliera modificata per la presenza di ulteriori “refusi” ancora in fase di analisi e correzione».

Ed ecco l’atto di accusa del sindacato dei medici: «Ancora refusi? Vero è che qualche numero dispettoso e ballerino può saltare da una casella all’altra, vero è che col passare degli anni la vista non ci accompagna più come una volta, ma impiegare 4 mesi per accorgersene ci sembra un po’ troppo. E stranisce anche il ritorno in Giunta di governo per l’esame dei refusi. Era proprio necessario che il governo regionale, giusto in una fase di instancabile lavoro del Presidente Crocetta in atto occupatissimo a garantirsi un futuro politico lontano dalla Sicilia e indaffarato in una girandola di nomine per gratificare gli ultimi “parrocchiani” del suo Cerchio Magico, si dovesse occupare di banali refusi di una Rete Ospedaliera già approvata e riapprovata?».

Il Cimo aggiunge: «Oppure c’è dell’altro e non si è avuto il coraggio di confessarlo? Dai rumors trapelati dalla Giunta di governo del 12 settembre, che sembra non sia stata tra le più distese e rilassate dell’epopea crocettiana, sembra invece che qualcuno abbia insistito per “ritoccare” in maniera sostanziale e specifica qualche casella delle tabelle assessoriali. Forse per preparare l’ultima poltrona su misura per qualche Mister X a noi ancora sconosciuto».

Subito dopo, il Cimo va al cuore della questione: «Nell’infinito gioco dell’Oca della Rete Ospedaliera siciliana, la casella della seconda UOC di Astanteria (codice 51 del DM 70) dell’Arnas Civico di Palermo, doppione e ridondanza rilevata in maniera decisa e unanime dalle organizzazioni sindacali mediche durante il confronto con i tecnici dell’Assessorato della Salute e da questi derubricata a ennesimo “refuso”, sembra sia stata reintrodotta su esplicita richiesta del Direttore Generale, Giovanni Migliore, uomo molto vicino a Crocetta e non solo a lui, tanto da portare qualche componente della Giunta ad irrigidirsi sulla questione e a farne un punto d’onore. Gucciardi ha abbozzato e ha dovuto ingoiare il rospo pur di non far saltare tutto».

Secondo il sindacato «Migliore si è intestardito nel portare avanti il bando di concorso per Primario di quella disciplina duplicata e poi cassata, procedendo con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale regionale e nazionale, nonostante un’esplicita nota di revoca dell’autorizzazione trasmessa in data 18 agosto dal Dirigente Generale dell’Assessorato della Salute, Ignazio Tozzo».

Abbiamo contattato Giovanni Migliore per avere una replica, ma la sua risposta è che preferisce non intervenire sulla vicenda. Ed Insanitas ha chiesto pure un’eventuale replica all’assessore Gucciardi.

Nel suo atto di accusa, il Cimo afferma: «Se quanto trapelato dovesse corrispondere al vero, sarebbe estremamente grave, in primo luogo perché il motivo allo stop e il rinvio dei lavori della Commissione assembleare, addebitato agli infiniti refusi, si rivelerebbe una scusa bella e buona. In secondo luogo perché, pur di accontentare qualche altro parrocchiano dell’ultimora, si agisce in barba allo stesso DM 70 che non consente duplicazioni di questo tipo nell’ambito di uno stesso Presidio Ospedaliero. E val la pena ricordare che è stato proprio questo il motivo, addotto dall’assessorato su indicazioni ministeriali, della mancata classificazione di Villa Sofia- Cervello a Ospedale di II Livello».

Secondo il sindacato dei medici «se andasse in porto, si tratterebbe di un’operazione ammantata da un fumus di illegittimità, forse meritevole dell’attenzione ministeriale e magari anche di quella giudiziaria, Corte dei Conti inclusa visto che si verrebbe a configurare un aggravio di spesa pubblica ingiustificato e immotivato».

Infine, la segreteria regionale dei Cimo sottolinea: «Riteniamo che la Commissione Sanità dell’Ars, a cominciare dal suo presidente Digiacomo, voglia sottolineare e stigmatizzare con la dovuta fermezza tale illegittimità e che la Giunta di governo ne prenda atto, pur nella frenesia preelettorale di queste settimane. E forse anche chi ha caldeggiato questa operazione potrebbe rendersi conto di non aver del tutto chiaro il contesto in cui si è svolta l’intera vicenda. Se ciò non dovesse accadere, la Cimo e probabilmente anche le altre OO.SS. che avevano espresso unanime consenso in proposito, si ritroverebbero costretti ad impugnare il provvedimento con relativa segnalazione al tavolo interministeriale e, qualora ritenuto opportuno, anche all’autorità giudiziaria».

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