La Sanità privata siciliana ha eluso tasse per oltre mezzo miliardo di euro: è l’atto di accusa di Riscossione Sicilia, con una nota dell’amministratore unico Antonio Fiumefreddo che punta l’indice contro oltre oltre 30 mila cartelle esattoriali da esigere nei confronti dei contribuenti titolari di attività private convenzionate con il servizio sanitario regionale.
Fiumefreddo in un documento inviato anche a Rosario Crocetta e Baldo Gucciardi, anticipato dal quotidiano La Sicilia, parla di un «quadro di desolante omissione, con un sistema sanitario privato sostanzialmente segnato da un’elusione seriale».
«L’elevato ammontare dei crediti da esigere- scrive Fiumefreddo- pone anche una domanda al nostro Ente, sul perché non si sia negli anni trascorsi proceduto a recuperare le ingentissime somme. Conoscete già qual è il mio pensiero a tal proposito e cioè che ha funzionato, anche per la sanità privata, un sistema di potere che da un lato ha drenato risorse, spesso sottraendole al servizio pubblico, in favore delle strutture private e, dall’altro, ha protetto quella rete clientelare, fatta di medici e paramedici da collocare ma soprattutto di cittadini da assistere, ‘lasciandola in pace’, giacché ancillare rispetto alla raccolta patologica del consenso quando non funzionale ad un vero e proprio voto di scambio».
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