ASP e Ospedali

Hospice di San Cataldo

Sanità nissena, potenziata la Terapia del dolore: apre un ambulatorio al Maddalena Raimondi

A partire da marzo novità al reparto di Hospice dell'ospedale di San Cataldo.

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Novità al reparto di Hospice dell’ospedale “Maddalena Raimondi” di San Cataldo. A partire da marzo, infatti, sarà attivato l’ambulatorio di terapia del dolore al primo piano e, sotto la direzione del dottore Fabio Naro, curerà tutti i pazienti con dolori cronici dovuti a patologie di varia natura oncologiche e non. Un servizio fondamentale per quanti soffrono di dolore cronico e che è solo l’ultimo di una serie di importanti servizi offerti dal reparto guidato dal direttore Giuseppe Mulè.

«L’Hospice- spiega il dottore Mulè – nato per seguire sia i pazienti oncologici che i pazienti non oncologici con malattia cronica progressiva non suscettibile di guarigione, dal 2012 ad oggi ha seguito, in regime di ricovero, 480 pazienti di cui 140 nel 2016. Inoltre i sanitari hanno collaborato con i medici di Medicina Generale nella gestione dei sintomi legati alla malattia neoplastica e del dolore per i loro pazienti a domicilio, sempre tenendo conto delle esigenze sia del paziente che del nucleo familiare».

L’attività dei sanitari si divide tra l’Hospice, il Day Hospice (attivo dal gennaio 2015 con 194 ricoveri totali di cui 106 nel 2016), domicilio con 18 Comuni dei tre distretti di Caltanissetta, San Cataldo e Mussomeli, e dimissioni protette per gli ospedali Sant’Elia di Caltanissetta, Maddalena Raimondi di San Cataldo e Longo di Mussomeli. Nel 2016 sono stati gestiti, in sintonia con i medici di Medicina Generale, 692 pazienti.

Inoltre il direttore Mulè sottolinea: «Tra le attività svolte dall’Unità Operativa fin dall’inizio si è data molta importanza alla gestione del patrimonio venoso dei pazienti spesso compromesso anche a causa delle prolungate terapie cui sono stati sottoposti. Per tale motivo gli operatori si sono subito impegnati ad apprendere e mettere in pratica le nuove tecniche di incanulamento venoso centrale eco-guidato fino a costituire un’equipe specializzata che, negli anni, ha reso possibile eseguire terapie endovenose a tutti i pazienti con patrimonio vascolare periferico precario”.

Nel 2016 i sanitari si sono impegnati a trasmettere le proprie conoscenze ad altri medici e infermieri, organizzando corsi formativi anche per professionisti di altre province della Sicilia, al fine di diffondere la conoscenza e la buona pratica di tale metodica anche nelle più piccole realtà sanitarie della Regione.

Solo nel 2016 sono stati impiantati: 143 Picc (catetere centrale ad inserimento periferico), di cui 93 in regime di Day Hospice, 39 in regime di ricovero, 8 in regime di lungodegenza e 2 in riabilitazione; 51 Midlime e 3 port-a-cath. Tale attività è stata sostenuta dalla direzione strategica aziendale, tanto da individuare l’Unità Operativa Hospice di San Cataldo come parte integrativa del “Vascular Access Team” aziendale, diretto dal dottore Giuseppe Mulè, responsabile il dottore Fabio Naro, collaborati dagli impiantatori dottore Rosario Paradiso e gli infermieri Alcamisi, Capobianco e Di Prima.

Una nota a parte meritano le lettere lasciate dai parenti dei pazienti ai medici e infermieri del reparto che si sono presi cura di loro in una fase della vita triste e delicata. «Come sarebbe bello – scrive A.C. insieme alle figlie – se per ogni mare che ci aspetta ci fosse un fiume pensato proprio per accompagnarci a rendere più dolce l’ingresso in quel mare. Oggi questa struttura e quanto gravita intorno ad essa sono per me il fiume che rende in qualche modo sostenibile l’impatto con quel mare che in questi mesi ha travolto la mia esistenza. Di questo ringrazio Dio e voi tutti».

«Ricorderò per sempre voi tutti – scrive A.G. – e la stanza numero 4 dove Mariella ha trascorso quei quattro mesi prima di morire; un luogo perfettamente ripulito dalla sporcizia della vita».

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