«Nella Sanità agrigentina persistono gravi criticità assistenziali e disfunzioni organizzative». È quanto ha denunciato il Cimo durante un’audizione il 31 gennaio nella commissione Sanità dell’Ars, presieduta da Margherita La Rocca Ruvolo.
Il sindacato dei medici ha inoltre ribadito«la storica carenza nelle relazioni con le organizzazioni sindacali che contraddistingue da anni l’Asp di Agrigento”.
Abbiamo contattato per una replica l’Asp di Agrigento. La pubblicheremo non appena dovesse pervenirci.
La delegazione del Cimo era composta dal segretario regionale Riccardo Spampinato (nella foto), dal segretario amministrativo Renato Passalacqua e dal segretario aziendale CIMO di Agrigento, Rosetta Vaccaro.
«All’audizione era presente l’attuale Commissario dell’Asp, Gervasio Venuti– si legge nel comunicato del Cimo- A sua volta ha consegnato un dossier con il quale spiega di aver ereditato un’Azienda Sanitaria in condizioni disastrose, scaricando di fatto tutte le responsabilità sulla precedente gestione».
Dal Cimo sottolineano: «Sulle carenze segnalate da noi in merito all’assenza di risposte fornite ai a sindacati dall’Azienda, Venuti ha respinto una propria diretta responsabilità».
Inoltre, il sindacato dei medici aggiunge: «Lascia sgomenti apprendere dell’esistenza di questa sorta di buco nero in seno alla ASP agrigentina, di una stortura gestionale che verrebbe a determinare una voragine nella trasparenza amministrativa e una totale assenza di correttezza nelle relazioni sindacali. Stortura che, a quanto pare, sfugge al potere decisionale degli stessi vertici aziendali, prima con Ficarra e oggi con Venuti».
Ed ancora: «Tutto ciò ha determinato gravi inadeguatezze organizzative in vari settori , come quelle recentemente denunciate dalla Segreteria aziendale CIMO sulla chiusura della Chirurgia dell’Ospedale di Canicattì, lungi dall’essere concretamente risolta. Si persiste nell’utilizzo del personale medico della Chirurgia per tappare le falle del Pronto Soccorso dello stesso Ospedale, praticamente quasi del tutto privo di organico, a dispetto della vigente normativa contrattuale che non consentirebbe la mobilità d’urgenza ricorrendo sempre agli stessi soggetti nei confronti dei quali ci sarebbe un limite massimo di 30 giorni nel corso dell’anno solare, puntualmente disatteso».
A fronte delle criticità riguardante il personale medico, infermieristico e tecnico, Cimo ha di recente chiesto adeguata informativa sindacale alla Direzione Aziendale, «richiesta che è stata disattesa anche in questo frangente. Anzi va rilevato come, ad oggi, l’ASP di Agrigento sia l’unica realtà isolana in cui non è stato ancora pubblicato l’avviso di ricognizione per l’avvio delle procedure di stabilizzazione dei precari».
Secondo il Cimo, infatti, «le indicazioni fornite dall’assessorato della Salute sull’applicazione del Decreto Madia, sono state subito adottate dalla totalità degli attuali Commissari, tranne che ad Agrigento dove, a fronte di una situazione di gravissima carenza nella dotazione organica ancora non c’è traccia dei relativi atti amministrativi».
Infine, l’annuncio: «La Segreteria aziendale CIMO non intende stare a guardare e ha segnalato l’ennesima stortura all’assessore Ruggero Razza, al quale si chiede di intervenire con urgenza per garantire, anche ad Agrigento, il ritorno alla normalità».
La replica dell’ex d.g. dell’Asp di Agrigento, ora commissario dell’Asp di Ragusa
Al fine di evitare una distorta informazione conseguente alle dichiarazioni del Cimo per rendere edotto il Lettore del movente che anima la stessa nei confronti di chi scrive si precisa che la stessa sigla ha presentato ricorso per vedere condannata l’Asp di Ag per comportamento antisindacale che è stato rigettato dal giudice del tribunale di Agrigento con decreto di rigetto 16286 del 6/11/2017 e con condanna alle spese del Cimo pari ad euro 950,00 oltre iva e Cpa a favore dell’ Asp di Ag. I fatti risalgano alla vicenda dell’assegnazione della dr.ssa R.V. dal Dipartimento di Prevenzione – Laboratorio Sanità Pubblica, al Ser.T. di Agrigento, posto per il quale, a suo tempo, era stata assunta a seguito di apposita procedura concorsuale (nota inviata dall’Ufficio Stampa dell’ASP di Ragusa)