PALERMO. «Confintesa Sanità non è in disaccordo con l’evidenza della necessità di una riforma del sistema sanitario regionale, ma tale riforma deve necessariamente passare da un serio confronto con le parti sociali. Con l’arrivo delle ulteriori strutture finanziate dal PNRR, come le Case della Comunità, i Centri operativi territoriali e gli Ospedali di Comunità sarà necessario ridisegnare il sistema sanitario risolvendo anche le criticità del passato».
Lo afferma Domenico Amato (nella foto di Insanitas), segretario regionale di Confintesa Sanità, commentando l’ipotesi alla studio dell’assessorato alla Salute e aggiungendo: «A quanto sembra il perno di questa riorganizzazione sarebbe un moltiplicarsi di posti di comando, questa riforma dovrebbe avere invece avere come obiettivo primario la salvaguardia del diritto alla cura dei siciliani e la sopravvivenza e potenziamento dei presidi periferici declassati nel 2005 e che da anni invocano il ritorno allo status di azienda ospedaliera, continuare a subordinare i presidi di periferia a quelli delle città metropolitane finirà con il fare affondare anche questi ultimi».
«In questo momento i cittadini siciliani non vedono che la quasi impossibilità di accedere alle cure del sistema sanitario regionale e troppo spesso per un esame diagnostico urgente devono rivolgersi al privato con notevole esborso di denaro o proprio, se la struttura non è in convenzione, o pubblico se lo è- aggiunge Amato- L’assessore alla Salute deve convocarci il prima possibile, i temi trattati da questa riforma sono troppo delicati e le problematiche del nostro sistema sanitario sono parecchie e delicate per poter solo pensare di risolvere unilateralmente la situazione».
«Ci deve nessariamente essere un confronto serio e propositivo con i sindacati, noi d’altronde siamo a disposizione per una fattiva e propositiva collaborazione, aspettiamo dunque un incontro con l’assessore per discutere della riforma», conclude Amato.