RAGUSA. Adesso pure nell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria dell’ospedale “Maggiore” di Modica si applica la procedura di riduzione delle tonsille mediante radiofrequenza interstiziale.
Sull’argomento, il Primario dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria dell’ASP di Ragusa, Vincenzo Calabrese, assieme alla sua Equipe (nella foto) ha presentato un interessante lavoro scientifico al recente Congresso Mondiale di ORL a Parigi.
E sottolinea: «Molteplici sono i vantaggi di tale metodica. Oltre all’annullamento quasi totale del rischio emorragico, che da solo giustifica a pieno l’indicazione in Pazienti con problemi della coagulazione o con credi religiosi che vietano un’eventuale trasfusione di sangue, tra le note positive si evidenziano una durata inferiore dell’intervento, una spiccata riduzione del dolore post-operatorio e la conservazione di una piccola parte di tessuto tonsillare».
Inoltre, il primario aggiunge: «Di tale metodica beneficiano, quindi, i bambini – ma anche gli adulti, dove l’intervento può essere eseguito in anestesia locale – con marcata ipertrofia tonsillare tale da determinare disturbi della respirazione, soprattutto di notte allorché numerosi possono essere gli episodi di apnea responsabili, tra l’altro, di ritardo dell’accrescimento, enuresi notturna, disturbi comportamentali durante il giorno con nervosismo e/o facile stanchezza e ridotta resa scolastica».
Questa tecnica, ora applicata anche all’ospedale di Modica, non è una novità assoluta all’Asp di Ragusa; infatti, già in passato, veniva utilizzata dall’equipe di Otorino, all’ospedale “Regina Margherita” di Comiso e poi ripresa, a seguito dell’arrivo del dr. Calabrese nell’Asp, come attività di routine presso l’U.O.C. di ORL all’ospedale “Maria Paternò Arezzo”.