Dicono “no” allo smantellamento dei reparti dei presidi ospedalieri, dei punti nascita e soprattutto dei Pronto Soccorso: è l’appello lanciato in tutta Italia dal CISADeP, il Coordinamento Italiano Sanità Aree Disagiate e Periferiche, che ha chiesto un incontro al Ministero della Salute «per discutere dei gravi problemi della sanità nelle aree disagiate».
«Il taglio dei servizi sanitari delle aree montane, insulari e ad alto rischio sismico, riguarda tutti i presidi di tutte le regioni ubicati in questi territori- scrivono i promotori dell’appello- Una della cause dello spopolamento delle aree disagiate, è dovuto proprio al taglio dei servizi sanitari ed è per questo che Comitati, Associazioni, semplici cittadini di quasi tutte le regioni Italiane hanno costituito il CISADeP, Coordinamento che ha contribuito a far nascere anche il Comitato Salviamo l’Ospedale Grifoni di Amatrice, ancora prima del tragico evento».
Poi aggiungono: «Educhiamo i nostri figli a vivere la vita a testa alta, vogliamo per loro un futuro fatto di servizi sanitari sicuri con le stesse possibilità di cura e sicurezza che hanno i loro coetanei nelle città. Non ci bastano disegni di legge presentati e lasciati in un cassetto. Non bastano i richiami della Conferenza Stato Regione in merito all’organizzazione dell’assistenza pediatrica nelle aree disagiate e interne. Non accettiamo la chiusura dei punti nascita in nome di una sicurezza tanto decantata ma assente nella pratica. Quale sicurezza diamo ad una partoriente affidata nel momento del travaglio ad un’ambulanza del 118 in condizioni climatiche avverse e collegamenti difficoltosi?».
In risposta, il Ministero della Salute ha manifestato «la disponibilità degli Uffici tecnici di questo dicastero ad esaminare tali proposte, anche nel corso di un apposito incontro».
Presieduto da Emanuela Cioni, il Cisadep sottolinea: «Desideriamo collaborare con le istituzioni per garantire pienamente a tutti noi che abitiamo in queste aree disagiate e periferiche il diritto alla salute, mediante la progettazione, il mantenimento, l’attivazione, l’organizzazione di veri, efficienti, efficaci, adeguati e sicuri servizi sanitari di emergenza/urgenza ospedalieri, territoriali e rispondenti alle situazioni concrete dei nostri territori».