In una conferenza stampa convocata in fretta e furia l’assessore Ruggero Razza ha ricostruito le vicende legate ai due focolai di coronavirus individuati fra la città di Catania e il suo hinterland. L’assessore alla Salute ha confermato l’esistenza dei due cluster, quello di Misterbianco e quello della periferia della città di Catania.
“Mi sembrava doveroso fare chiarezza sui numeri – ha detto Ruggero Razza – a Misterbianco abbiamo evidenziato 8 casi positivi. Due dei quali sono già guariti, per cui persistono 6 positivi, di cui 4 residenti a Misterbianco e 2 residenti a Pedara, comunque connessi al cluster di Misterbianco. Attorno a questo cluster non si è operato solo il tampone ma si è già proceduto anche alla ricostruzione ed isolamento dei contatti diretti. Il contatto di immediata convivenza viene subito testato con il tampone mentre, seguendo le procedure in vigore, il contatto indiretto viene posto in isolamento domiciliare ed, al termine del percorso di isolamento della durata di 14 giorni, gli verrà effettuato il tampone”.
Come dato complessivo posso confermare che, tra la città e la provincia troviamo 21 persone attualmente positive, di cui 6 riconducibili al cluster di Misterbianco, 8 al cluster nella periferia cittadina di Catania. Questo ha generato un accertamento epidemiologico che è ancora in corso.
“Guai a pensare che l’epidemia sia conclusa, guai a pensare che il virus non sia circolante – ha detto Ruggero Razza al termine della conferenza stampa – Mi è sembrato giusto evidenziare che i due cluster che si sono realizzati entrambi per importazione, cioè da soggetti giunti in Sicilia da altre regioni, sono stati immediatamente isolati. Ma qui il tema generale riguarda il comportamento dei cittadini. In questa fase di ripartenza non ci possiamo permettere una nuova chiusura, è fondamentale seguire le regole del distanziamento. Il virus è ancora capace di contagiare ed anche se la Sicilia ha dati più bassi rispetto al resto d’Italia dobbiamo lanciare un grido d’allarme per proteggere la stagione estiva e la ripartenza della nostra economia. Non c’è nessun allarme e non ci dobbiamo arrivare, ma se necessario siamo pronti a circoscrivere delle aree ed imporre un nuovo look-down. Rinnovo quindi l’invito ad indossare la mascherina e mantenere il distanziamento quando non si è fra i propri congiunti. Sono misure indolore, ma che vanno osservate per rispetto di se e degli altri”.
Poi una stoccata nei confronti del ministro Lamorgese che, nel corso della sua visita di ieri in Sicilia, ha detto che il ministero ha fatto 1500 test sierologici a Lampedusa. “Il ministro sa bene che la Regione Siciliana ne ha fatti quasi 6 mila. Ci vuole un pò di rispetto in più da parte del Governo non solo per gli uffici della Regione ma soprattutto per gli operatori sanitari siciliani, perchè non si verifichi più , ad esempio, quanto accaduto nei giorni scorsi con l’Asp di Ragusa (leggi qui)
In fine l’assessore ha annunciato nuove regole per il settore turistico, attività produttive, scuola e migranti: “Il confronto è aperto con il ministro della Salute ed il ministro degli Interni” ha confermato Razza.