PALERMO. Nel Mezzogiorno circa il 10% del totale dei residenti ricoverati per interventi chirurgici acuti si sposta verso altre regioni, a fronte di valori compresi tra il 5% e il 6% nelle regioni del Centro-Nord.
Il tasso di emigrazione si riduce in Basilicata e Sicilia, resta sostanzialmente stabile in Campania e aumenta in tutte le altre regioni meridionali.
È quanto emerge dal rapporto Svimez, presentato ieri, secondo cui “la quantità e qualità dei servizi sociali nel Mezzogiorno risultano ancora decisamente inferiori a quelle del resto del Paese” e “questo spiega un più elevato tasso di emigrazione ospedaliera verso le regioni del Centro-Nord”.
Su questi dati interviene l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza: «Il rapporto della SVIMEZ segnala, ancora una volta, i decenni di ritardi che il Sud deve recuperare. Ma per la Sicilia un dato positivo. Siamo la Regione del Sud che per la prima volta nel 2018 ha visto diminuire i viaggi verso il Nord per gli interventi chirurgici. Merito anzitutto dei professionisti siciliani, ma è un segnale molto incoraggiante che ci porta ad insistere nel lavoro che stiamo portando avanti. E i risultati iniziano a vedersi. Avanti così».
Interviene pure il presidente della Regione, Nello Musumeci: «Il mio governo sta facendo l’impossibile e i risultati si cominciano a vedere, a partire dal pil che lo scorso anno ha ricominciato a crescere, mettendo a segno un incremento dello 0,5%, dopo il -0,3% del 2017. Così come ci conforta il dato che rileva la riduzione del tasso di emigrazione ospedaliera dalla Sicilia».
«Ma le risposte che Roma deve dare a questi problemi- prosegue Musumeci- tardano ad arrivare, visto che la legge di bilancio appena approvata, che ha al suo interno un intero pacchetto di misure destinate al Sud, in pratica destinerà alla Sicilia nel 2020 risorse aggiuntive per poco più di 35 milioni, mentre per la proroga del credito d’imposta per gli investimenti delle imprese che operano in tutto il Mezzogiorno, e sottolineo in tutto il Mezzogiorno, si mettono a disposizione soli 674 milioni».