Dal palazzo

L'intervista di Insanitas

Ranieri Guerra avverte: «Attenzione ai nuovi virus che circolano in Italia»

«Il virus Chikungunya, il virus Zika, il virus Dengue sono già entrati nel nostro paese e la situazione si farà più seria nel prossimo futuro».

Tempo di lettura: 3 minuti

La pandemia ha portato alla luce una serie di errori storici e sistematici dai quali però non riusciamo a trarre insegnamento. L’ex direttore generale dell’ufficio di Prevenzione del Ministero della Salute, ed ex direttore vicario dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Ranieri Guerra (oggi direttore delle relazioni internazionali dell’Accademia Nazionale di Medicina), è tutt’altro che ottimista sulle capacità organizzative dell’Italia rispetto ai così detti virus emergenti.

Ed è proprio su questo aspetto che Ranieri Guerra, durante MedCom Sanità a Catania, si è soffermato, sottolineando l’importanza dell’evento che ha messo ha confronto esperti nel campo delle malattie infettive provenienti da quasi tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

«MedCom Sanità è una iniziativa molto tempestiva. Siamo in un momento di transizione climatica e ambientale sotto gli occhi di tutti e le conseguenze dal punto di vista infettivologico sono importanti. Abbiamo patologie da vettori che sicuramente entreranno nel nostro paese. Il virus Chikungunya, il virus Zika, il virus Dengue sono già entrati nel nostro paese e dovremo farci i conti in maniera sempre più severa, perché il cambiamento climatico porta vettori ampiamente competenti per trasmettere virus e patologie considerate esotiche fino a poco tempo fa ma che oggi ci sono e sono anche parecchio presenti. Purtroppo, la situazione sarà più grave e più seria nel prossimo futuro per questo la collaborazione fra paesi del mediterraneo è fondamentale».

«Quindi- ribadisce Guerra- appuntamenti come questo sono di fondamentale importanza considerato l’unicum che rappresenta dal punto di vista geografico il bacino del Mediterraneo. Ma dobbiamo mettere d’accordo non solo entità nazionali, ma anche internazionali, ed è molto difficile! Basti pensare che nell’area del Mediterraneo ci sono 3 diverse regioni dell’Organizzazione Mondale della Sanità e non ci siamo neanche messi d’accordo sulla definizione di long covid! Varie agenzie lo definiscono in vari modi e questo inibisce una azione collegale che in ambito di sanità pubblica è il primo comandamento, non ce lo scordiamo».

Ranieri Guerra aggiunge: «Anche il PNRR per quanto riguarda la sanità si occupa solo di infrastrutture e nuove modalità di assistenza domiciliare, senza occuparsi adeguatamente del tema della prevenzione e della sanità pubblica e senza intervenire sul vero problema del nostro sistema sanitario, la carenza di personale mendico e infermieristico che da anni ci portiamo dietro».

«Il legislatore dovrebbe capire- afferma Ranieri Guerra- che un errore del genere si paga a caro prezzo e, per di più, per correggerlo ci vogliono 10 o 15 anni. C’è poi da aggiungere che non riusciamo a garantire a medici e infermieri un sistema premiante, basato sulla meritocrazia e capace di assicurare un’adeguata crescita professionale ai nostri giovani. Il medico italiano guadagna un terzo rispetto al collega inglese. Va bene la congiuntura economica non felice che sta attraversando l’Italia, ma ci sono accorgimenti possibili che da anni non vengono presi. Abbiamo retto contro la pandemia perché medici e infermieri si sono immolati non solo per i pazienti covid ma anche per tutti gli altri senza chiedere nulla e ora, al momento del riconoscimento dello sforzo che hanno dovuto sopportare, ce ne siamo scordati. Questo aspetto va risolto e mi auguro che questo governo riesca a varare strutture premianti per chi lavora per la salute pubblica e chiede molto poco rispetto a quello che dà».

Ranieri Guerra

Ranieri Guerra (foto Insanitas)

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