Mancano poche ore al taglio del nastro del nuovo ospedale “Giovanni Paolo II” di Ragusa. Un momento molto atteso in città e nell’intero territorio della provincia iblea.
A dare la notizia, nonostante da giorni se ne parla, è stato il Commissario straordinario dell’Asp, Salvatore Lucio Ficarra, nell’affollata conferenza stampa di oggi. Ha voluto accanto a sé, la Direzione Strategica al completo: Salvatore Lombardo, direttore amministrativo, e i massimi vertici degli Ospedali di Ragusa: Pasquale Granata, direttore sanitario, Gabriella Merlino, direttore amministrativo e Giuseppe Cappello, dirigente medico. Presente il direttore delle Risorse Umane, Maria Rosaria Sigona.
«È un momento speciale, molto atteso, che resterà nella storia della città, un grande trionfo che arriva dopo tante polemiche quello che ci apprestiamo a vivere domani, aprendo il “Giovanni Paolo II- ha detto Ficarra- Non nascondo la mia gioia per questo passaggio che pone fine a una storia di immagine negativa della sanità ragusana. È stato un percorso faticoso e molto impegnativo che ho svolto, non in solitudine, con il contributo prezioso del Personale di tutti quegli Uffici e le Direzioni Sanitaria Aziendale e Amministrativa, nonché le Direzioni Sanitarie e Amministrativa degli Ospedali di Ragusa, che mi hanno accompagnato e sostenuto in questa mia esperienza di gestione dell’Azienda Sanitaria di Ragusa”.
Poi i ringraziamenti, “a cominciare dall’Assessore alla Salute, Ruggero Razza, che in questo anno, ci ha concesso le risorse economiche che gli abbiamo richieste, necessarie a completare tutto il sistema tecnologico. Infatti, il nuovo ospedale è altamente tecnologico. E il prefetto, il Procuratore della Repubblica e la Questura, i Vigili del Fuoco e la Guardia di finanza, Il Presidente Nello Musumeci, il Vescovo e il Sindaco di Ragusa”.
«Dobbiamo guardare questo nuovo ospedale dal punto di vista del cittadino- ha affermato Pasquale Granata– È un ospedale davvero bello anche dalla percezione cromatica. I colori lo rendono accogliente e gradevole, ma soprattutto, come diceva il Commissario, è un ospedale altamente tecnologico: Risonanza magnetica, n. 2 Tac, n. 2 angiografi, tre terapie intensive di ultima generazione, sale emergenza con numerosi monitor, PET. Infine, ogni tromba di scale è servita da sei ascensori di cui quattro per il personale sanitario e due per i visitatori».
Il cronoprogramma sarò rispettato e sarà cura dell’Azienda comunicare, a poco a poco, i trasferimenti dei Reparti che se non ci saranno intoppi dovrebbero completarsi intorno alla fine del mese di novembre.
Il “Giovanni Paolo II” potrà contare su 220 posti letto. I Reparti interessati: Astanteria (Pronto soccorso) Rianimazione, Medicina, Chirurgia Generale, Ortopedia, Urologia, Cardiologia con Utic e Emodinamica, Ostetricia e Ginecologia, Neonatologia con Utin, Pediatria. I servizi sono Radiologia, Patologia clinica, Farmacia, Direzione Sanitaria e Direzione Amministrativa, Medicina Nucleare.
Il Giovanni Paolo II, nel piano complessivo della sanità iblea, è destinato a diventare presidio ospedaliero di riferimento di I livello. L’apertura del nuovo ospedale consentirà, tra l’altro risparmi consistenti per la chiusura del Civile, ormai ridotto in spazi inadeguati, che saranno invece destinati ad ambulatori vari, servizi e a presidi territoriali di Emergenza.
Questo permetterà un significativo risparmio su affitti e altre spese che, attualmente, gravano sul bilancio dell’Asp. Somme significative che verranno utilizzate per migliorare ulteriormente i servizi sanitari aziendali.
All’ospedale “Maria Paternò Arezzo” resteranno il polo Oncologico, la Riabilitazione e, quasi sicuramente, si riempiranno gli spazi lasciati vuoti da altri servizi disseminati nel territorio.