«Le radiazioni solari aumentano il rischio di insorgenza di patologie neoplastiche quali Carcinomi noti come epiteliomi baso-cellulari e squamo-cellulari e del melanoma maligno». Lo ha ribadito l’ing. Alessandro D’Aquila (nella foto), esperto di Radioprotezione presso il Policlinico “Giaccone” di Palermo e tra gli intervenuti all’incontro che si è tenuto presso la Real Cantina Borbonica di Partinico sul tema “Esposizione alla radiazione solare: analisi dei rischi ed effetti in ambito civile e lavorativo”.
Nel corso dell’iniziativa a cura della Lega Navale sezione Trappeto-Partinico-Balestrate e dell’OMCEO Palermo (segreteria scientifica Scuola siciliana di Formazione superiore in Radioprotezione “Silvia Mascolino”) D’Aquila ha posto l’accento sulla “Caratterizzazione energetica delle radiazioni ottiche naturali”.
«Le esposizioni nelle ore centrali delle giornate estive possono causare danni acuti o cronici anche rilevanti specie in soggetti sensibili (es. fototipo, patologie latenti, assunzione di farmaci fotosensibilizzanti) a carico di cute ed occhio- ha affermato D’Aquila- I rimedi per scongiurare effetti sulla salute della pelle e degli occhi consistono nell’evitare l’esposizione alla radiazione solare in estate nelle ore centrali, la ricerca o predisposizione di zone ombreggiate, l’uso da parte dei lavoratori esposti di indumenti coprenti a maglia fitta e di creme adeguate in base al grado di protezione e alla classificazione del fototipo e alle condizioni di salute individuali. La risposta di ogni individuo alle radiazioni solari, infatti, è soggettiva. Chi ha la pelle più scura di regola sopporta meglio un’esposizione solare più prolungata nel tempo».
«Alle radiazioni solari sono esposti sia la popolazione civile che lavoratori di comparto, come ad esempio i lavoratori del settore agricolo, dell’edilizia e della cantieristica e gli operatori del mare» ha sottolineato l’ing. D’Aquila, aggiungendo: «Stiamo assistendo a cambiamenti climatici importanti e quasi irreversibili considerando il trend dell’industria. Per contrastare e rimediare il buco dell’ozono qualche azione è stata intrapresa, come la messa al bando di alcuni prodotti, poco o nulla purtroppo è stato intrapreso per rimediare l’effetto serra. A parte una presa di coscienza del problema non ci sono ancora provvedimenti tali da evitare il surriscaldamento terrestre e assistiamo a eventi climatici estremi, sempre più ricorrenti».