Case di cura

L'annuncio

Quale futuro per “Nemo Sud”? Dalla Regione la risposta arriverà a giorni

Il centro clinico messinese rischia la chiusura entro il 30 giugno. È stata ricevuta la referente, la vicepresidente della Fondazione Aurora, Daniela Lauro.

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È di oggi la notizia che il centro clinico “NemoSud” di Messina rischia la chiusura il 30 giugno, ma in realtà la rottura tra la struttura di eccellenza per la cura delle malattie neuromuscolari e la direzione del Policlinico “G.Martino” di Messina è avvenuta già diversi mesi fa, infatti come si evince dalla nota diramata stamattina alla stampa dai sindacati Uil e Uil Fpl di Messina: «Esprimiamo profondo stupore in merito all’assenza del Magnifico Rettore dell’Università di Messina e del Commissario Straordinario dell’A.O.U. Policlinico di Messina, i quali inspiegabilmente hanno disertato la riunione del Collegio dei fondatori dell’ente gestore del Centro Clinico Nemo Sud convocato, qualche giorno fa, per discutere e superare le gravi criticità in atto esistenti con lo scopo di rasserenare le migliaia di famiglie dei pazienti fruitori delle importanti prestazione specialistiche erogate dal Centro Nemo Sud e contestualmente di rassicurare i 55 lavoratori che da molti anni stanno svolgendo con grandissima professionalità la loro attività in tale importante struttura sanitaria – scrivono i sindacalisti – Ciò premesso, rammentiamo che in data 26 aprile abbiamo inviato specifica PEC per chiedere un urgente incontro allo scopo di individuare la giusta soluzione finalizzata al mantenimento in vita del Centro Nemo Sud. Purtroppo, a tutt’oggi la nostra nota è ancora priva di riscontro. Pertanto, si coglie l’occasione per reiterare, ancora una volta, la richiesta di un urgente incontro che auspichiamo possa realizzarsi nel più breve tempo possibile». (clicca qui per la replica del rettore Cuzzocrea).

Al di là dello stupore dei sindacalisti, però, sia il Rettore sia il Commissario straordinario disertano da tempo gli incontri come membri del Cda di Nemo Sud e la situazione adesso appare drammatica, tanto che oltre mille persone hanno firmato una lettera aperta e l’hanno inoltrata a Musumeci per chiedere di non chiudere il centro in quanto unica struttura sul territorio in grado di trattare patologie gravissime come la Sma, la Sla, distrofia muscolare, neuropatie periferiche e simili. Inoltre, è l’unico centro in Sicilia autorizzato a somministrare i farmaci innovativi per la distrofia muscolare spinale tra cui Zolgensma, la terapia genica che può cambiare completamente la vita dei bimbi affetti da Sma.

«Egregio Signor Presidente, chi firma questa lettera, crede che lei possa e debba intervenire, affinché oltre 5.000 persone, affette da una malattia neuromuscolare, non restino orfane di cure- scrivono gli oltre mille firmatari del documento al governatore Musumeci- Tra noi ci sono persone provenienti da ogni parte della Sicilia. Una Sicilia che, a causa dell’emergenza Covid19, soffre più di prima per le carenze ed inefficienze in ambito sanitario. Ci riferiamo alla Sicilia dei più fragili ed in particolare di chi è affetto da malattie rare, quali la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), l’atrofia muscolare spinale (SMA) o le distrofie muscolari. Molti di noi hanno atteso anni prima di riuscire a trovare un luogo che potesse rispondere alle loro domande. Mentre i più piccoli hanno da subito trovato un Centro multidisciplinare, al cui interno operano, ogni giorno, persone davvero speciali. Si tratta del Centro Clinico NeMO SUD nato Messina, nel 2013. Una cattedrale nel deserto per le migliaia di famiglie di Sicilia e Calabria, che lottano contro una malattia neuromuscolare. È il luogo in cui i pazienti, e le loro famiglie, apprendono il valore della resilienza. In cui migliorano la loro qualità di vita e, grazie alle più innovative terapie, hanno modo di modificare la storia naturale della loro malattia».

Dopo aver ricevuto la lettera la Regione Siciliana ha incontrato la referente del centro clinico NemoSud di Messina, la vicepresidente della Fondazione Aurora, Daniela Lauro, che ha chiesto ai dirigenti regionali di tutelare i 55 lavoratori del NemoSud e allo stesso tempo i piccoli pazienti, perché con la chiusura della struttura resterebbero senza cure adeguate 2.500 bambini siciliani ma perderemmo anche i circa 2500 pazienti che vengono a curarsi in Sicilia da altre regioni italiane, con vantaggio economico per la nostra sanità regionale.

La Sicilia è certamente strana da questo punto di vista, perché spendiamo migliaia di euro a causa della mobilità sanitaria extraregione ma quando c’è una struttura di eccellenza che colma questo gap la si vuole far chiudere senza nessuna motivazione dichiarata a viso aperto. Nei prossimi giorni si attende quindi la risposta della Regione che ha comunque manifestato la volontà e l’intenzione di sistemare la situazione senza intaccare la qualità del centro NemoSud né i livelli occupazionali che da esso dipendono.

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