Malgrado il 2020 si sia rivelato un anno difficile per la Sanità e lo stress a cui è stato sottoposto tutto il sistema sanitario è stato evidente a tutti, la Sicilia, ancora una volta, sfatando i luoghi comuni, sempre più spesso mette in luce nicchie di eccellenza che meritano il riconoscimento di tutti.
Un recente esempio è stato quello realizzato grazie alla collaborazione, lo scorso ottobre, di due differenti strutture sanitarie del territorio palermitano che hanno dimostrato di saper collaborare per poter raggiungere l’eccellenza a supporto di pazienti particolarmente difficili.
Una giovane paziente affetta da leucemia acuta mieloide (recidivata malgrado un trapianto di cellule staminali) ed in cura presso il reparto di Oncoematologia della Clinica “La Maddalena” (diretta dal dott. Maurizio Musso) manifesta gravi sintomi e dolori non riconducibili alla malattia oncologica ma che ne rendono ancora più complessa sia la diagnosi che il trattamento.
Tale paziente viene, quindi, inviata al reparto di Otorinolaringoiatria del P.O. Villa Sofia di Palermo (diretto dal Dr.G.M.Galfano) ove le viene diagnosticata una grave forma di pansinusite cronica resistente a terapia medica.
La paziente, però, è estremamente difficile da trattare a causa della patologia oncologica che sta affrontando e ancor più difficile immaginare che possa affrontare un intervento chirurgico con tecniche tradizionali non potendo permettersi le normali perdite di sangue che si avrebbero con la chirurgia tradizionale.
In un primo momento si sarebbe potuto attivare il meccanismo esterofilo del “vada fuori” sottintendendo un bell’aereo per il Nord Italia od ancor più lontano. È, invece, a questo punto che si attiva l’ingegno di un giovane otorino in servizio presso il reparto dell’ospedale Villa Sofia, il Dr. Salvatore Poma, che decide si adoperare una tecnica mini-invasiva in grado di limitare, enormemente, le possibili perdite di sangue e rende molto più celere il recupero post operatorio.
È così che, il 14 ottobre, la paziente viene sottoposta ad un intervento di chirurgia endoscopica funzionale del naso e dei seni paranasali tramite l’uso di un palloncino dilatatore, dotato di tecnologia di transilluminazione per la verifica del corretto posizionamento, che consente il trattamento della patologia in maniera veloce, indolore e con pochissima perdita di sangue. Al termine si procede, grazie all’uso di un innovativo sistema tecnologico, ad un lavaggio medicato di tutti i seni paranasali ed il problema è risolto.
Il successo di questo innovativo approccio non ha comportato solo la risoluzione immediata della patologia nasale ma ha, altresì, consentito alla paziente, grazie alla velocissima guarigione, di potersi sottoporre dopo pochi giorni ad un secondo trapianto di cellule staminali, ritornando ai terapeuti della Clinica “La Maddalena”, con l’augurio, questa volta, di un successo terapeutico.
La collaborazione tra professionisti sanitari del territorio siciliano si è rivelata, quindi, strategica per l’attuazione della miglior soluzione possibile in favore della giovane paziente purtroppo affetta dal “brutto male”.
Raccontare questo episodio, come altri, è un modo per dimostrare e divulgare esempi di buona sanità che, anche nell’epoca della pandemia Covid-19, possono realizzarsi nella nostra Sicilia grazie al lavoro ed alla dedizione che i medici, e gli operatori della sanità tutti, mettono ogni giorno nel loro lavoro che, forse oggi più che mai, è anche una missione.