PALERMO. Team multidisciplinari, trattamenti personalizzati e nuove cure: sono alcuni dei temi affrontati durante il Corso residenziale ECM dal titolo “Multidisciplinarietà nel trattamento del tumore uroteliale” che si è svolto il 12 dicembre all’Arnas Civico di Palermo. Durante l’iniziativa (Provider: Italian Medical Research; Responsabili scientifici i dott.ri Livio Blasi e Gianfranco Savoca) si è discusso anche dell’importanza del supporto delle associazioni al paziente affetto da carcinoma vescicale.
Il tumore della vescica rappresenta circa il 3 per cento di tutti i tumori e, in urologia, è secondo solo al tumore della prostata. È più comune tra i 60 e i 70 anni ed è tre volte più frequente negli uomini che nelle donne. Si manifesta prevalentemente in vescica ed è una malattia che se trattata in fase precoce ha un’ottima prognosi con interventi minimamente invasivi.
«Il tumore alla vescica è uno dei più aggressivi in Sicilia- commenta Gianfranco Savoca– pertanto l’attivazione di percorsi diagnostici terapeutici è una strada obbligata. In questo modo il paziente è seguito dalla diagnostica, all’intervento fino alla chemioterapia in fase più avanzata».
«In oncologia i trattamenti personalizzati garantiscono dei farmaci che attaccano un determinato bersaglio- aggiunge Livio Blasi– quindi restituendo un beneficio in più rispetto a quelli standardizzati. I pazienti hanno così la possibilità di accedere a nuove terapie e di avere una sopravvivenza più lunga».
«Ci occupiamo di dare un contributo informativo al paziente sulla malattia e sul percorso clinico- dice Edoardo Fiorini, presidente dell’associazione PaLiNuro- Oltretutto li aiutiamo nella scelta dell’ospedale più vicino a casa, soprattutto al Sud, dove solitamente c’è la tendenza a partire per curarsi altrove. È opportuno che sappiano che le eccellenze esistono anche in Sicilia».