Si sono concluse con successo e grande partecipazione di professionisti del settore le “Giornate Diabetologiche Siciliane” che si sono tenute a Ragusa, nella sala congressi del “Poggio del sole”, il 16 e 17 giugno (segreteria organizzativa e provider: “Omnia Congress srl”).
In centinaia tra infermieri, biologi, dietisti, psicologi e farmacisti, provenienti da tutta l’isola hanno assistito agli interventi di relatori provenienti da tutta Italia su tematiche d’attualità legate alle cure, alla prevenzione, alla ricerca e alle tecnologie applicate alla malattia diabetica. A tracciare un bilancio del congresso, il dottor Raffaele Schembari, responsabile scientifico.
Dottore, possiamo tracciare un bilancio di questi due giorni?
«Il bilancio è assolutamente positivo, oltre le aspettative. Siamo arrivati a duecento iscritti. Siamo stati costretti a chiudere le iscrizioni perché sono arrivate moltissime richieste. Grande partecipazione di auditori da tutta la Sicilia, che ci hanno fornito un riscontro positivo riguardo l’interesse e la qualità dei temi trattati dal punto di vista scientifico. D’altronde abbiamo selezionato con cura i relatori, molti i professori universitari provenienti da tutta Italia. Oltre alla qualità degli interventi e alla massima attenzione dei partecipanti, mi preme sottolineare l’importanza di come abbiamo deciso di strutturare questi due giorni».
Oltre agli interventi ci sono stati momenti di confronto?
«Sono state sette le sessioni nel corso delle quali le relazioni sono state intervallate da momenti di confronto e tavole rotonde. Era da anni che non si sedevano figurativamente e letteralmente allo stesso tavolo gli attori coinvolti in tematiche di questo tipo. Erano presenti tutti i presidenti regionali delle associazioni che si occupano di diabete, di società scientifiche, medici di medicina generale, sindacati. Ciò rappresenta per noi un ulteriore elemento d’orgoglio e un tassello importante per l’obiettivo di crescita e di ricerca in questo campo, il confronto è fondamentale».
Quali argomenti tra quelli trattati, meritano una menzione particolare in termini di attualità e innovazione?
«Chiaramente tutti gli interventi hanno una propria valenza. Tra gli argomenti spesso sottovalutati c’è ad esempio il rapporto tra diabete e stress ossidativo discusso dal professore Signorelli, ordinario all’Università di Catania; rapporto tra vaccini e diabete, intervento della dottoressa Sonia Cilia, direttore dell’UOC di Epidemiologia e Profilassi– Dipartimento di prevenzione dell’Asp di Ragusa; la visione olistica della cura del diabete, intervento del Prof. Vincenzo Cimino del Centro di Ricerca Pediatrica Romeo ed Enrica di Milano; le glifozine nella terapia del diabete” intervento della professoressa Elena Succurro dell’Università Magna Graecia di Catanzaro. Naturalmente tra i relatori abbiamo avuto l’onore di avere anche il Professor Stefano Stagi dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze e Sandro La Vignera e Salvatore Santo Signorelli dell’Università di Catani. Potrei continuare menzionandoli tutti, perché davvero ciascuno di loro ha dato il proprio prezioso contributo. Vorrei sottolineare anche un altro aspetto non meno importante rispetto a quello scientifico: il rapporto umano tra medico e paziente, sintesi anche del lavoro dell’Ufficio per la Pastorale della Salute, diretto da don Giorgio Occhipinti».
Quest’anno c’era un grande assente, il dottor Paolo Antonio Miserendino, scomparso di recente…
«Sì, è stato ricordato il dottor Miserendino, segretario nazionale di SIMDO- la Società Italiana Metabolismo Diabete Obesità, amico e collega, prezioso supporto nelle precedenti edizioni delle giornate diabetologiche siciliane, purtroppo venuto a mancare lo scorso novembre».
Visto il successo di questa edizione, replicherete il prossimo anno?
«Certamente! Stiamo già pensando alla prossima edizione e abbiamo già le date: 14 e 15 giugno 2024».