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Dal palazzo Pubbliredazionale

Si è svolta a Milano

Assemblea plenaria del Nursing-Up, Zarbo e Proto: “Ecco le nostre battaglie”

Tra gli argomenti affrontati la fuga dei professionisti verso altri Paesi europei che offrono livelli retributivi decisamente più alti

Tempo di lettura: 3 minuti

Tra le tante incertezze che riguardano il sistema sanitario italiano, oggi se ne aggiunge un’altra: la paura che i giovani infermieri preferiscano trasferirsi in altri Paesi che offrono livelli retributivi decisamente più alti e anche condizioni di lavoro migliori (fra questi la Svizzera, la Germania, la Norvegia ma anche l’Irlanda).

Questo preoccupante fenomeno è stato analizzato lo scorso 29 maggio a Milano, nel corso dell’assemblea plenaria del Nursing-Up, alla quale hanno preso parte i due referenti sindacali del Nursing-Up Sicilia, Biagio Proto e Gioacchino Zarbo, in rappresentanza di tutte le professioni sanitarie siciliane.

Al termine dell’assemblea c’è stato anche un incontro presso la sede della Regione Lombardia, dove una delegazione del Nursing-Up è stata ricevuta dai Dirigenti dell’assessorato della salute.

“La plenaria, che ha visto la presenza del Presidente nazionale del Nursing-Up Antonio De Palma, si è concentrata su alcune criticità- affermano Proto e Zarbo- tra cui la fuga all’estero dei professionisti sanitari. Problematica che, ad oggi, interessa maggiormente le regioni del nord, ma che potrebbe allargarsi a macchia d’olio anche ad altre regioni. Ma si è affrontata anche la spinosa questione dei contratti di lavoro del comparto infermieristico e delle altre professioni sanitarie.”

“Abbiamo già ottenuto buoni risultati- proseguono Zarbo e Proto- come il riconoscimento dell’indennità infermieristica o di pronto soccorso, per fare un esempio. Questo grazie alle lotte del Nursing-Up e dei propri associati, con scioperi e manifestazioni, ma non ci basta. Non possiamo dirci pienamente soddisfatti dei riconoscimenti dello Stato al personale infermieristico e alle professioni sanitarie tutte. Serve continuare a lottare. Come Nursing-Up ci siamo e ci saremo. Serve il supporto degli infermieri, delle professioni sanitarie per ottenere maggiori riconoscimenti e migliorare le condizioni di lavoro nelle strutture sanitarie a tutto vantaggio dell’utente”.

La partecipazione della delegazione siciliana alla plenaria di Milano è dovuta non solo al senso di appartenenza e di comunità che stringe gli infermieri del Nursing-Up, ma anche e soprattutto al fatto che anche la Regione Sicilia vive, da anni ormai, il disagio correlato alle carenze del personale che è pilastro portante del sistema sanitario e che non può permettersi il rischio che i giovani infermieri e ostetrici prendano anch’essi la strada d’Oltralpe.

“Se la pandemia voleva lasciarci qualcosa su cui riflettere, siamo stati accontentati- affermano Zarbo e Proto- Abbiamo le prove che senza professioni sanitarie, infermieri e ostetriche in primis, non vi può essere assistenza. L’obiettivo è migliorare la sanità e per farlo è necessario lo sforzo da parte della politica: bisogna adeguare i contratti alla media europea e migliorare le condizioni lavorative”.

“Gli obiettivi del Nursing-Up sono semplici- concludono i due rappresentanti sindacali- ricevere una maggiore attenzione dalla politica su scala nazionale e regionale per evitare che i giovani infermieri, anche nel caso della Sicilia, scelgano di andare in altri Paesi, dove condizioni migliori permettono loro di guardare al futuro con serenità. Invitiamo quindi tutte le amministrazioni regionali ed il Governo nazionale a non essere indifferenti di fronte al grido d’allarme lanciato dalle professioni sanitarie e dal sindacato Nursing-Up”.

Nella foto, da sinistra a destra: Zarbo, Sciscione, De Palma e Proto

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