PALERMO. Si è tenuta oggi la riunione della commissione Sanità dell’Ars dedicata all’audizione dei responsabili dei Pronto Soccorso della Sicilia. Ai lavori, che si sono svolti nel Palazzo dei Normanni e sono stati aperti dal presidente della commissione Pippo Digiacomo (nella foto), ha partecipato anche l’assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi.
Sono stati invitati i direttori generali e sanitari delle Aziende ed i responsabili delle “Medicine e Chirurgie di accettazione di urgenza”, delle ‘Aree emergenza-urgenza’ e dei ‘Pronto Soccorso’ delle Aziende sanitarie siciliane.
«È stato un utile momento di confronto sulla funzionalità e sulle esigenze dei Pronto Soccorso, che rappresentano spesso avamposti fondamentali nel rapporto fra cittadini e servizi sanitari- dice Digiacomo- Nel corso dell’audizione sono emersi alcuni aspetti sui quali è necessario intensificare l’impegno: dalla carenza di personale alle questioni legate alla sicurezza all’interno delle strutture, dalla necessità di interventi strutturali al rafforzamento del collegamento con la medicina di base e con i territori. Ma è indispensabile anche affrontare i problemi legati alle liste di attesa, al rapporto con il 118, alla carenza di posti letto, ai ricoveri impropri».
«Bisogna imprimere una svolta nell’organizzazione e nella capacità di accoglienza dei Pronto Soccorso siciliani- conclude Digiacomo – per rendere queste strutture sempre più funzionali e in linea con le esigenze degli utenti. Questi temi saranno affrontati nuovamente dalla commissione Sanità dell’Ars che, di concerto con l’assessore regionale alla Salute, si è impegnata a redigere un Atto di indirizzo per recepire i suggerimenti operativi avanzati nel corso dell’audizione di oggi dai medici e dai dirigenti impegnati ogni giorno sul campo».
Interviene pure Nino Oddo (deputato regionale del Psi e presidente della Commissione di indagine sulla Sanità in Sicilia): «Nei pronto soccorso siciliani si riscontra un eccesso di prestazioni, molte delle quali potrebbero essere gestite in altre strutture sanitarie territoriali come i Pta. Sovente gli interventi di codice bianco congestionano inutilmente i pronto soccorso. Invece con un migliore e più funzionale utilizzo dei Pta sul territorio sarà possibile dimezzare gli accessi. Un’altra pessima consuetudine è quella di trasformare i pronto soccorso in reparti nei quali i degenti non vengono smistati ma vi rimangono ricoverati anche per settimane. Serve un cambio di rotta immediato».