PALERMO. L’acquisto di nuove barelle, il potenziamento del personale e pure una campagna informativa sul corretto ricorso ai Pronto soccorso.
Sono alcune delle misure concordate oggi (giovedì 19 gennaio) durante l’incontro convocato dall’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, per affrontare e risolvere il sovraffollamento delle aree di emergenza delle strutture ospedaliere palermitane, più volte al centro delle cronache di questi giorni.
Alla riunione, iniziata alle 11 e terminata alle 13.30 circa, hanno partecipato tra gli altri Gervasio Venuti (dg di Villa Sofia- Cervello), Renato Li Donni (dg del Policlinico Giaccone), Giovanna Volo (direttore sanitario dell’Asp 6), Michele Zagra (responsabile del pronto soccorso del Buccheri la Ferla), Gaetano Montalbano (presidente del consiglio di gestione della Seus 118) e Fabio Genco (Responsabile della Centrale operativa del 118 Palermo – Trapani).
Presenti pure Sebastiano Lio (Responsabile del Servizio Emergenza- urgenza dell’assessorato alla Salute), Vittorio Giuliano (Responsabile del Pronto soccorso del Policlinico), Lia Murè (direttore sanitario dell’ospedale Civico) e Baldassarre Seidita (responsabile del Pronto soccorso di Villa Sofia).
Durante il vertice, come soluzione da adottare nel breve periodo è stato deciso di acquistare nuove barelle, così da liberare prima possibile quelle delle ambulanze del 118, spesso bloccate per ore nei Pronto soccorso a causa proprio del ritardo delle operazioni di sbarellamento dei pazienti.
Si ipotizza l’acquisto di una media di cinque oppure sei nuove barelle per Pronto soccorso: è alla fase di studio se procedere con procedura centralizzata da parte dell’assessorato oppure con singoli lotti per ciascuna azienda ospedaliera.
Altro intervento migliorativo valutato è quello di mettere a disposizione 1 o 2 unità di personale in più per ciascun Pronto soccorso, con il compito di accogliere e assistere gli “sbarellati” in Triage.
Si è anche discusso della necessità di sensibilizzare i medici di base a consigliare solo nei casi urgenti il ricorso al Pronto soccorso. E sull’uso corretto delle aree di emergenza- urgenza potrebbe essere adottata pure una specifica campagna di comunicazione.
Inoltre, le Centrali operative del 118 dovranno valutare meglio non solo la distanza del Pronto soccorso rispetto al luogo in cui si trova il paziente, ma pure la disponibilità in quel momento di posti nei rispettivi presidi ospedalieri. L’obiettivo in questo caso è fare una scelta più ponderata, chiaramente sempre sul principio dell’appropriatezza ed in sinergia con quanto ritenuto più opportuno dal medico in ambulanza e dal tipo di codice.
Da parte loro, i rappresentanti delle aziende sanitarie ed ospedaliere hanno evidenziato soprattutto problemi logistici a causa degli spazi esigui e una cronica carenza di medici.