Eccezionale intervento nell’azienda ospedaliera di Padova dove è stato eseguito il primo trapianto di cuore da un organo che aveva cessato ogni attività elettrica da 20 minuti.
“Per primi al mondo – ha detto Gino Gerosa, direttore della cardiochirurgia padovana – abbiamo dimostrato che si può utilizzare per un trapianto cardiaco un cuore che ha cessato ogni attività elettrica da 20 minuti”.
Il donatore è un uomo colpito da “morte cardiaca” con la conseguenza di irreversibili danni cerebrali che avevano reso vani i tentativi di accanimento terapeutico. La legge, anche in questo caso, impone l’osservazione per 20 minuti della residua attività del cervello prima di procedere con l’espianto del cuore. Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia parla di “data storica”.
Grazie alla tecnica che ha consentito l’intervento, in questo modo sarà possibile l’abbattimento del 30% delle liste d’attesa. “Il decorso operatorio è regolare – ha aggiunto Gerosa -, il cuore del paziente funziona bene. A rendere possibile l’intervento è stato il lavoro di squadra e la collaborazione con i colleghe di Treviso”. Fino ad oggi nessuno era riuscito a trapiantare un cuore oltre i 20 minuti dalla morte cardiaca imposta dalla legislazione; il prelievo era effettuato solo per morte celebrale, con il cuore ancora in attività.