A seguito della assenza delle dotazioni organiche della Ricerca a tempo indeterminato nel disegno legge per il riordino della disciplina degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico previsto dal PNRS, che contiene solo un accenno ad un ipotetico accorciamento del percorso Piramide previo superamento di obiettivi, i Ricercatori Sanitari ed i Collaboratori di supporto alla Ricerca Sanitaria si mobilitano per reclamare il loro diritto alla stabilità lavorativa, cui consegue l’efficienza delle innovazioni per diagnosi e cure per tutti gli utenti.
Partiranno l’IRCCS Pascale di Napoli e l’IZS Portici il prossimo 10 marzo con una manifestazione davanti alla Prefettura ed a seguire, alla stessa stregua, anche tutti gli altri Istituti con dei sit-in organizzati.
Dopo il significativo segnale di protesta dei giorni scorsi, quando sono stati “appesi” all’esterno dei rispettivi Istituti i camici bianchi dei Ricercatori (CLICCA QUI per l’articolo di Insanitas sull’Irccs Bonino Pulejo di Messina) continuano dunque le mobilitazioni degli IRCCS e degli IZS di tutta Italia per cercare di scalfire il muro di una precarietà ormai consolidata che cumulativamente arriva a contare ben 18mila anni.
I Ricercatori ed i Collaboratori della Ricerca chiedono a gran voce ormai da tempo un incontro con il Ministro alla Salute Roberto Speranza per discutere del paradosso di non prevedere una dotazione organica per il personale che si occupa dello sviluppo della ricerca sanitaria. La Associazione Ricercatori in Sanità- Italia (ARSI) ritiene la situazione «rischiosa sia per la continuità dell’innovazione di terapie e diagnosi innovative per malattie rare, gravi e debilitanti che vengono trattate negli IRCCS-IZS sia per il rispetto delle Direttiva Europea 1999/70 sull’utilizzo dei contratti a termine».