ASP e Ospedali

L'appello della Fsi-Usae

«Precari covid, tutti i contratti in scadenza il 31 dicembre siano prorogati»

Il segretario territoriale Salvatore Ballacchino sottolinea «la carenza atavica del personale tecnico e sanitario che affligge la Sanità agrigentina».

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La proroga dei contratti di tutto il personale impegnato nell’emergenza Covid-19. La sollecita all’Asp di Agrigento il segretario territoriale dalla Fsi-Usae Ag-Cl, Salvatore Ballacchino (nella foto) «in considerazione della carenza atavica del personale tecnico e sanitario che da tempo affligge le Strutture della sanità agrigentina».

«Dopo attenta visione della delibera n. 1932 del 25 novembre 2022, pubblicata sul vostro sito aziendale il 27 novembre, dove si sostiene la proroga dei contratti di alcuni dei precari su posto vacante, questa segreteria, preoccupata per il futuro della totalità dei lavoratori precari assunti per l’emergenza Covid-19 in scadenza il 31 dicembre 2022, nel manifestare la non condivisione della procedura che porterà all’allontanamento dal servizio di molti operatori sanitari e al conseguente crollo dell’offerta dei servizi sanitari nel territorio agrigentino, chiede un incontro urgentissimo al fine di valutare procedure utili e proficue che portino alla proroga dei contratti di tutto il personale impegnato nell’emergenza Covid-19», sottolinea il sindacalista.

Dalla Fsi-Usae evidenziano «il rischio di incremento del fenomeno del demansionamento di alcune professionalità presenti nel processo produttivo (medici, tecnici e sanitari) a causa del mancato rinnovo dei contratti degli Operatori Socio Sanitari che in questi ultimi mesi grazie al loro prezioso contributo hanno aumentato la qualità del servizio offerto e nello stesso tempo hanno liberato le altre professionalità presenti in azienda da mansioni non proprie».

«Pertanto- conclude Ballacchino- considerato il numero esiguo di OSS presenti in dotazione organica e previsti nel piano triennale del fabbisogno di personale, sia valutata la necessità di richiedere l’immediata modifica della dotazione organica erroneamente prevista, adeguando qualitativamente il personale dedicato ai servizi sanitari offerti con l’esigenza della richiesta di salute proveniente dall’utenza. Si offre fin da adesso ogni forma di contributo e collaborazione utile ad ovviare i disagi evidenziati».

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