PALERMO. Continuano le reazioni dei sindacati sul tema dei precari Covid siciliani in seguito alla direttiva dell’assessorato alla Salute. «La Sanità siciliana è nel caos più totale. Non si capisce quale criterio sia stato utilizzato per stabilire il personale da mantenere in servizio. Sono tutti lavoratori indispensabili e siamo preoccupati che il problema si riproponga tra poche settimane» commenta Luisella Lionti, segretaria della Uil Sicilia.
Ma su una cosa la leader della Uil è certa: «Nella riorganizzazione della pianta sanitaria tutto questo personale deve avere la priorità. Una clausola sociale che garantisca un titolo maggiore rispetto agli altri. Bisogna valorizzare queste esperienze. Non si può pensare a una medicina territoriale senza figure professionali adeguate».
Cisl Fp Sicilia
«Accogliamo positivamente la soluzione elaborata dall’assessorato alla Salute per consentire che i lavoratori Covid con contratti di lavoro flessibili, anche amministrativi, non vadano a casa. Non è la soluzione migliore ma ci rendiamo conto che è la migliore di quelle possibili». A dichiararlo sono Paolo Montera e Marco Corrao, rispettivamente segretario generale e segretario regionale con delega alla Sanità della Cisl Fp Sicilia commentando la circolare inviata dall’assessore Giovanna Volo alle aziende sanitarie.
Nell’atto la Regione invita le aziende sanitarie a ‘procedere a una celere ricognizione finalizzata a individuare i profili esistenti nelle rispettive dotazioni organiche, ancora non ricoperti, e a verificare quanto personale, reclutato durante l’emergenza Covid, sia in possesso dei requisiti di legge’.
«Si apre adesso uno spiraglio anche per questi lavoratori che entreranno tra quelli stabilizzabili all’interno del protocollo che sarà discusso dall’assessorato con le sigle sindacali e darà alle aziende sanitarie ed ospedaliere le priorità da rispettare per le procedure di stabilizzazione, secondo quanto previsto dalla leCgugge di bilancio dello Stato e, ovviamente, nel rispetto della Costituzione e dell’attuale quadro normativo».
Cgil Sicilia
Una gestione “approssimativa, inconcludente e inadeguata”, quella del governo regionale della questione dei precari Covid. Così l’ha definita il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, nella relazione che ha aperto la prima assemblea generale del sindacato dopo il congresso regionale dell’organizzazione. “È assurdo che non si riesca ad avviare un percorso di stabilizzazione di personale che è stato fondamentale durante la pandemia e senza il quale la sanità siciliana rischia il collasso”.
Critico Mannino sull’ultima circolare dell’assessorato regionale alla Salute: «Confusa, che non dà indicazioni precise tanto che le Asp stanno procedendo in ordine sparso, con disomogeneità territorio per territorio». La Cgil rivendica sul tema l’immediato confronto col governo regionale e annuncia di «essere al lavoro con le proprie categorie per la definizione di ulteriori iniziative di lotta».
«Una sanità- ha detto Mannino- che ha vuoti d’organico per oltre 17 mila unità, cosa che rende ancora più incredibile che non si proceda subito con le stabilizzazioni dei precari, per le quali ci sono oggi tutte le condizioni. La vertenza sul diritto alla salute è prioritaria per il sindacato, serve l’immediata riattivazione del tavolo sulla salute per ridisegnare e rilanciare la sanità pubblica, a partire dalle opportunità offerte da Pnrr».