C’è preoccupazione soprattutto per gli amministrativi impegnati nell’emergenza covid: ingegneri, informatici, tecnici in scadenza di contratto e per i quali si chiede la proroga fino al termine massimo possibile, il 31 dicembre 2022, con l’avvio contestualmente di procedure selettive in tutte le aziende catanesi, e la valorizzazione del servizio svolto con un parametro unico per tutta la regione. A sollevare il problema è il segretario aggiunto di Ugl Salute Sicilia, Raffaele Lanteri (nella foto): «È nata una jungla di rinnovi di questi contratti dei lavoratori impegnati nell’emergenza covid subito dopo la circolare dell’assessore Razza, ognuno ha fatto a modo suo. Dopo una ricognizione nelle piante organiche per capire il fabbisogno del personale nelle aziende catanesi adesso è necessaria una cabina di regia unica che stabilisca parametri uguali per tutti».
Chi rischia di più quando scadrà la proroga?
«Il problema più spinoso nasce per gli amministrativi: ingegneri, tecnici, informatici che con la chiusura degli hub non serviranno più non si saprà dove e come impiegarli. Siamo stati d’accordo con quanto detto con l’assessore Razza lavorare tutti ma lavorare meno, ma questo deve avere una programmazione, per loro non possiamo chiedere una stabilizzazione perchè non c’è stata una procedura selettiva perchè entrati con il click day. Pertanto non dobbiamo disperdere le competenze di questi lavoratori, li abbiamo formati ed è un peccato che siano magari costretti ad andar via dall’Isola per poter lavorare. Riteniamo fondamentale l’avvio di procedure concorsuali a tempo indeterminato prevedendo la valorizzazione del servizio svolto nel periodo covid in modo da coprire quanti più posti disponibili ed avere una graduatoria immediata per la copertura dei posti che si renderanno disponibili nelle strutture previste dal pnr. Dar loro quindi un punteggio spendibile per un futuro concorso. Mi pare doveroso chiedere una cabina di regia unica ed immaginare graduatorie di bacino uniche in cui questi lavoratori possano intravedere assunzioni nelle strutture individuate nel Pnrr, che domani avranno bisogno di queste professionalità. Vogliamo garantire opportunità a tutti, non vogliamo uno stipendificio. Non stiamo chiedendo la luna ma un paracadute perchè pensare ad una stabilizzazione per chi ha trovato lavoro con un click non ha supporto giuridico».
E medici e infermieri?
«I medici in possesso della specializzazione potranno essere stabilizzati secono la legge Madia se hanno 18 mesi di servizio, mentre gli specializzandi verranno prorogati fino alla fine della specializzazione e poi speriamo assunti. Per coloro invece operanti nelle Usca non ancora immessi nella rete formativa di specializzazione, l’assessorato ha previsto che le aziende possanno attivare dei corsi di formazione “trading on the job” per essere successivamente immessi nella rete delle emergenza urgenza e nella rete territoriale. Gli infermieri invece verranno stabilizzati attraverso le graduatorie esistenti , anche in considerazione del fatto che siamo in carenza organica e ci sarà una grande richiesta soprattutto per le strutture del Pnrr».
Sarebbe opportuno che ci fossero delle strutture post covid dove poter impiegare queste figure?
«Assolutamente sì, tutti gli ospedali dovrebbero avere una struttura dedicata al post covid per disturbi da long covid. Non dimentichiamo che non bisogna trascurare nè l’aspetto organico nè quello psicologico e tutto quello che riguarda la sindrome post covid» .
Cosa si auspica con il prossimo governo?
«Abbiamo più volte proposto un piano Marshall della Sanità per recuperare tutti i ritardi accumulati per la medicina ordinaria, la gente spesso non ha effettuato alcun controllo durante la pandemia, l’assessorato ha già stanziato dei fondi per il recupero delle prestazioni, purtroppo spesso i ritardi temporali non si possono recuperare più quando si tratta di salute. Gli screening vanno fatti nei tempi giusti con programmazione. La richiesta che facciamo al prossimo governo quindi è quella di sbracciarsi di fronte ad un’emergenza che non è solo covid ma soprattutto che non succeda più che un governo si trovi a dover affrontare un’emergenza in pieno programma di tagli come è avvenuto in questi ultimi anni. Siamo reduci da una manovra “lacrime e sangue” , con ospedali, personale e risorse tagliate».