PALERMO. «Prorogare tutti i lavoratori entrati in servizio per l’emergenza covid fino al 31 dicembre 2022, così come è stato già disposto dal presidente De Luca nella Regione Campania commissariata per la Sanità». È la richiesta della segreteria generale provinciale della Fials Palermo che interviene sulla situazione di precarietà del lavoro che interessa circa 2.900 lavoratori nell’Isola.
«Questo personale- spiega il segretario provinciale Enzo Munafo– è stato reclutato, a vario titolo, con contratti a tempo determinato, a partita iva co.co.co o con altre forme di collaborazione rivelandosi nella pandemia e anche oltre, prezioso e fondamentale nelle azioni di contrasto alla diffusione del virus, sia con gli operatori medici, tecnici, infermieristici, sociali, Oss, operatori informatici e amministrativi. Non è più rinviabile la scelta di garantire a tutti gli operatori una certezza lavorativa in pieno allarme contagi, con nuove varianti all’orizzonte e le terze dosi da inoculare, continuare a pretendere di lavorare e chiedere continui sforzi a questi operatori senza garantire loro la giusta serenità. Per altro nei vari ospedali i contratti hanno delle scadenze diverse tra loro mentre la pandemia è ancora in corso».
«Altre regioni come la Campania hanno proceduto con una proroga per tutto il personale, e parliamo di seimila unità, per tutto il 2022. Un atto di grande sensibilità è responsabilità del governatore De Luca di cui certamente beneficerà tutto il settore dei servizi e dei Lea. Chiediamo che anche in Sicilia la Regione dimostri analoga sensibilità verso il mondo del lavoro precarizzato prorogando i contratti in essere fino alla fine del 2022».