PALERMO. «Sin dai primi momenti della pandemia Confintesa Sanità si è occupata dei tanto declamati EROI, personale sanitario, tecnici, amministrativi etc. che in maniera indefessa e spesso mettendo a rischio la propria vita, ha garantito il sistema sanitario italiano, ha consentito che non tutti morissero a causa del virus che ha segnato questi ultimi anni. Da sempre abbiamo sostenuto che le sole parole non bastassero a rendere merito a questo personale, ma che servisse anche dell’altro».
Lo afferma Domenico Amato (nella foto di Insanitas), segretario regionale Confintesa Sanità Sicilia, aggiungendo: «Adesso ci ritroviamo a marzo 2022 ed il 31 finirà lo “stato di emergenza sanitaria”, tutto quel personale precario assunto a vario titolo e con varie forme contrattuali rischia di rimanere solo con bei complimenti fatti in passato e una pacca sulle spalle e niente più. Vogliamo ricordare a noi stessi che il Covid certamente alla mezzanotte del 30 marzo non si farà la valigia ed andrà via, anche se con forme meno gravi permarrà sul territorio italiano e siciliano, sarebbe quindi opportuno valutare una stabilizzazione di tutto il personale di cui sopra al fine di evitare che la nostra Sanità si possa ritrovare impreparata così come accadde a marzo del 2020».
Inoltre, Amato sottolinea: «Confintesa Sanità aldilà della pandemia, da sempre, ha sostenuto la necessità di nuove assunzioni in seno alla Sanità italiana e siciliana nella specifico; non è certamente un mistero la carenza di personale in tale ambito. Come sono solito dire, la nostra politica è tanto affezionata alle passerelle e poco ai fatti, infatti molti sono stati i politici che a parole hanno elogiato ed esaltato il personale, sanitario e non, che si è adoperato i.n questi due anni di pandemia, ora però i nodi verranno al pettine, vedremo infatti chi sarà disposto a fare qualcosa di concreto per questi lavoratori e chi invece si fermerà alle sole parole» .