PALERMO. Sono stati illustrati ieri, in occasione di un incontro con i direttori di dipartimento, i dati di attività relativi alla produzione ospedaliera del Policlinico Giaccone negli ultimi mesi. Una riunione programmata per il monitoraggio e la valutazione intermedia degli obiettivi annuali assegnati all’inizio dell’anno a tutte le unità operative. I dati presentati sono più che incoraggianti perché mostrano un netto incremento nelle attività rispetto al passato e che consentono di guardare al futuro con fiducia.
«Ho ricevuto in questi giorni dalla stampa- sottolinea il commissario straordinario dell’AOUP Alessandro Caltagirone– richieste di chiarimento atte ad illustrare concretamente l’attuale situazione del policlinico universitario. Richieste, queste, che mostrano una particolare attenzione nei confronti del Policlinico di Palermo, punto di riferimento della sanità regionale e che certamente merita una puntuale e dettagliata risposta. Abbiamo sicuramente superato la fase più critica dell’emergenza pandemica e adesso iniziamo a confrontare i dati di attività con quelli del 2019, registrando di fatto un miglioramento delle nostre attività sanitarie. Dal report analizzato è emerso che complessivamente l’azienda si posiziona egregiamente nello scenario regionale con alcune unità operative di area medica e chirurgica che costituiscono dei punti riferimento del SSR».
Al miglioramento della produzione ospedaliera si affianca un aumento complessivo degli investimenti realizzati. Nel 2019 la quota spesa su tale fronte era stata di circa 4 milioni di euro, nel 2021 tra attrezzature, impianti e lavori l’azienda ha speso circa 11 milioni. In questo 2022 siamo già a 7 milioni di investimenti.
Sono molteplici le attività portate avanti anche per agevolare il cittadino nella fruizione di servizi semplici investendo sul digitale. Dal nuovo sistema RIS/PACS per gestire le attività amministrative e diagnostiche in un sistema integrato, all’implementazione della cartella clinica elettronica (CCE) per tutti i reparti a partire da quelle già operative di terapia intensiva, di onco-ematologia e della Breast Unit.
Avviato, inoltre, il processo di dematerializzazione delle cartelle cliniche cartacee prodotte tra il 2020 e il 2022; a partire dal 2023 tutte le CCE, quelle dematerializzate (scansionate) e quelle che verranno prodotte, confluiranno in un unico ambiente informatico (repository), in grado di alimentare sia il fascicolo sanitario (FSE) che il documento sanitario elettronico. Un sistema, quello elettronico, in grado di dialogare anche con i programmi di gestione utilizzati nei laboratori e che sarà a disposizione del cittadino per accedere ai propri dati sanitari. Sono stati installati anche sei totem per effettuare pagamenti dedicati con il sistema pago PA, snellire molti processi amministrativi e evitare code agli sportelli.
Diversi i plessi e le strutture che in questi ultimi due anni hanno subito ristrutturazioni e opere di rinnovamento, lavori che si integrano in modo complementare agli spazi oggetto di intervento da parte della struttura commissariale. Caltagirone sottolinea: «Confidiamo nel rispetto dei tempi previsti per la consegna delle aree ancora mancanti del plesso dell’emergenza, rassicurando tutti che, a consegna avvenuta, saremo tempestivi nell’attivazione degli spazi sanitari perché possiamo contare su apparecchiature già in nostro possesso e tecnicamente all’avanguardia».

Alessandro Caltagirone (foto Insanitas)
Alle azioni messe in campo sul piano organizzativo è stato affiancato il potenziamento delle risorse umane, con particolare attenzione all’ambito sanitario. Tenendo conto dei fabbisogni previsti nella nuova dotazione organica tra il 2020 e il 2022 sono stati assunti 90 nuovi medici, +123 infermieri e +70 OSS. «In particolare per queste ultime due categorie professionali con le mobilità in corso arriveremo al 100% della nuova dotazione organica. È pressoché completo il reclutamento di tecnici di laboratorio e di radiologia: nella nuova dotazione organica sono previsti 60 tecnici di laboratorio e ne sono presenti oggi 59; dei 57 tecnici di radiologia ne sono stati assunti già 56. Al 100% anche la dotazione organica del pronto soccorso generale; un dato che, in un momento storico come quello attuale dove vi è un’importante carenza di medici di medicina d’urgenza, è sicuramente rilevante. Per quanto attiene ulteriori assetti sul piano amministrativo saranno sviluppati con tempi e modalità condivise».
«Qualità e non quantità dell’impegno di ogni professionista chiamato a dare il proprio contributo in questa Azienda per governare i processi amministrativi e sanitari. Desidero fermamente dare rassicurazione- sottolinea Caltagirone- in ordine alle capacità che questa azienda ha oggi di poter offrire prestazioni di alto livello e di rispondere alle richieste di salute che pervengono dalla popolazione. Sono convinto che la sinergia tra istituzioni – AOU, Regione e Università – potrà favorire concretamente il raggiungimento di obiettivi sempre più ambiziosi. L’AOUP ha i numeri e le carte in regola per fare bene, cosa che sta già facendo, e i dati di produzione lo dimostrano. Di certo potrà fare ancora meglio e siamo tutti concentrati affinché il futuro dell’azienda ospedaliera universitaria possa essere caratterizzato da continui miglioramenti».