Oltre 450 interventi e 700 biopsie all’anno. A un anno dalla sua istituzione, questa mattina mattina, nell’aula “Ascoli” del Policlinico “Paolo Giaccone”, è stato tracciato il bilancio dell’attività della Breast Unit, innovativo modello organizzativo che unisce trasversalmente vari professionisti, strutture e servizi e associazioni di volontariato, con l’obiettivo di rendere più efficace il percorso clinico della paziente (CLICCA QUI per il servizio video di Insanitas).
«La Breast Unit – afferma il professore Calogero Cipolla, direttore della struttura dove è affiancato dai chirurghi Gabriella Militello e Salvatore Vieni – ha continuato il lavoro portato avanti fino al 2021 dalla unità operativa di Chirurgia generale ad indirizzo oncologico. Il volume medio di interventi all’anno per carcinoma della mammella si attesta tra i 300 – 350, quello per patologia benigna intorno ai 100 interventi all’anno. Nella Breast Unit è inoltre attivo – continua il professore – un ambulatorio senologico dedicato alla diagnostica di secondo livello dove vengono eseguite circa 700 microbiopsie diagnostiche all’anno».
L’ambulatorio è dotato di un apparecchio di ultimissima generazione che consente la realizzazione delle biopsie stereotassiche anche in tomosintesi. “Ciò – continua Cipolla – ha consentito di acquisire nel corso degli anni una grande esperienza e competenza nella tipizzazione istologica delle lesioni precliniche della mammella diagnosticate allo screening mammografico. Infatti dal 2005 collaboriamo attivamente con lo screening mammografico dell’ASP 6 (in origine Progetto Penelope). Questa è stata la prima struttura nella Sicilia occidentale– conclude il chirurgo- ad essere dotata di un apparecchio radiografico per biopsia mammaria prona in stereotassi (eseguita in anestesia locale, mediante una piccola incisione nella parte indicata) e ora anche in tomosintesi (tecnica recente che consente l’acquisizione delle immagini in serie, con un effetto “3D” della mammella, aumentando l’accuratezza diagnostica)».
Il team multidisciplinare della Breast Unit è composto da chirurghi senologi, radiologi, radioterapisti, oncologi medici, chirurghi plastici, anatomo patologi, psico-oncologi, fisioterapisti, tutti appartenenti alle rispettive unità operative della AOUP, tranne i radioterapisti per i quali è stata stipulata una convenzione tra Policlinico e Casa di Cura Macchiarella (in atto la AOUP non ha un reparto di radioterapia). La struttura si avvale anche della collaborazione delle associazioni di volontariato.
Il Rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri, sottolinea: «Con la realizzazione della Breast unit si offre un circuito efficiente ed efficace, proprio di un’assistenza di qualità. Ringraziamo le associazioni, che con le loro osservazioni ci spingono a migliorarci quotidianamente, e le pazienti che hanno fiducia in questa struttura». Il Presidente della Scuola di Medicina, Marcello Ciaccio, aggiunge: «L’attivazione della Breast Unit significa anche formazione in più per gli studenti e gli specializzandi. È importante perché il Policlinico è un ospedale che prepara i professionisti di domani, e dunque, oltre all’assistenza, qui assicuriamo anche formazione e ricerca».
Nell’ottobre scorso l’assessorato regionale per la Salute ha dato il via libera al nuovo Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) per i tumori della mammella. Il documento, tra le varie novità, introduce un’attenta programmazione e sinergia tra i centri di screening mammografico nelle nove province siciliane dove si effettuano esami di primo livello e le Breast Unit che insistono sullo stesso territorio.
«Le reti assistenziali sono il nostro futuro – afferma l’assessore alla Salute Giovanna Volo – Dobbiamo rafforzare l’assistenza territoriale, per far sì che gli ospedali si dedichino alle maggiori criticità, e implementare l’integrazione delle componenti dell’assistenza, comprese le associazioni di volontariato che, con il loro sostegno, contribuiscono al benessere delle pazienti».
Il Commissario dell’AOU “Paolo Giaccone”, Alessandro Caltagirone, osserva: «L’approccio multidisciplinare permette la gestione di tutto il percorso di cura del paziente, dalla diagnosi alla riabilitazione, evitando così che il malato debba girare di struttura in struttura per le cure. La realizzazione della breast unit è una tappa del progetto di realizzazione di un ospedale di genere. Nei nostri piani, la breast unit sarà allocata all’Imi, dove contiamo di trasferirla entro il 2023, a seguito della consegna della nuova area di emergenza che, per un effetto domino, consentirà di ridisegnare l’organizzazione degli spazi interni e spostare alcune attività».
Adriana Cordova, direttrice del Dipartimento assistenziale integrato di Chirurgia dell’Azienda ospedaliera universitaria, aggiunge: «La nostra breast è all’avanguardia perché è una delle poche dove vengono offerte tutte le possibilità di ricostruzione mammaria dopo un intervento di demolizione. E questo è un aspetto molto importante perché è un aiuto alla ripresa della vita».
Francesca Catalano, presidente della Commissione regionale Breast Unit, evidenzia: «In Sicilia abbiamo grandi competenze e professionalità, quindi dobbiamo cercare di limitare i viaggi della speranza e fare in modo che le pazienti rimangano in Sicilia. Tutti noi impegnati in questo settore dovremmo fare scudo contro i professionisti che da altre regioni vengono qui ad arruolare pazienti invitandole ad andare fuori Regione per sottoporsi a cure o interventi chirurgici che potrebbero fare benissimo vicino casa. Ringrazio tutte le associazioni – conclude Catalano – e contiamo sul loro aiuto. Abbiamo da fare ancora tanto lavoro per dare alle pazienti un’assistenza sempre più di eccellenza».
Dopo l’intervento di Stefano Campo, funzionario direttivo del Servizio programmazione ospedaliera del Dipartimento di pianificazione strategica dell’assessorato Salute, che ha ripercorso l’iter di approvazione della breast unit, hanno preso la parola le rappresentanti delle associazioni: Gaetana Pensabene, presidente del Comitato consultivo aziendale dell’AOUP, Carmela Amato dell’associazione “Serena a Palermo”, Rossella De Luca di “Salute donna”, Francesca Glorioso della LILT, Clotilde Guarnaccia di “Insieme per”.