Prosegue lo stato di agitazione del personale sanitario del Policlinico “Martino” di Messina, a causa delle posizioni contrattuali e della mancata corresponsione delle indennità ordinarie e Covid. La prima problematica riguarda le Progressioni Economiche Orizzontali (Peo) che dovrebbero scattare ogni due anni, ma non viene fatta la selezione perché mancano i fondi.
Pubblicazione Peo
«Per poter andare avanti con le posizioni economiche orizzontali e verticali come richiesto dai sindacati ci vuole la disponibilità dei fondi che devono essere certificati dal collegio sindacale, quindi nel momento in cui ci sarà la certificazione che ci siano fondi sufficienti- l’anno scorso non c’erano- si procederà con la pubblicazione del bando» ha dichiarato ad Insanitas Giampiero Bonaccorsi, commissario straordinario del Policlinico di Messina.
«In merito a questa situazione abbiamo mandato una lettera al Commissario dell’azienda e al Prefetto di Messina- dichiara Massimo Latella, segretario aziendale del Policlinico Messina del sindacato Nursind– Bonaccorsi ha risposto al nostro stato di agitazione dicendo che i fondi ancora non sono stati vagliati e approvati dal collegio sindacale. Parliamo però di fine maggio, in genere invece questo genere di operazioni si fanno all’inizio dell’anno. Adesso l’amministrazione del Policlinico ha fatto una delibera questa settimana, che noi abbiamo visto facendo una richiesta di accesso agli atti e riteniamo tutto opinabile perché non ci sono tabelle di calcolo e non si capisce come si arrivi a determinate cifre. C’è anche altra documentazione che ancora dobbiamo valutare».
Funzioni specialistiche e posizioni organizzative
In pratica l’amministrazione del Policlinico vuole assegnare le funzioni specialistiche e le posizioni organizzative all’interno dell’azienda per regolarizzare gli uffici, si tratta di circa 50 amministrativi, procedura su cui l’azienda sanitaria scrive che in sede di riunione l’argomento è stato ampiamente discusso con i rispettivi CCNL con cui si riporta e poi precisa che: «L’istituzione delle posizioni organizzative compete ai poteri decisionali della Pubblica Amministrazione alla quale è rimesso il vaglio delle esigenze organizzative e le clausole collettive dettano a mero titolo esemplificativo i criteri generali da seguire per l’individuazione delle posizioni organizzative».
«Ma non è proprio così- risponde ancora il sindacalista del Nursind- Infatti, è vero che l’aspetto delle posizioni organizzative dipende dalla PA, ma i fondi per questa operazione vengono presi dallo stesso fondo per gli straordinari e per le indennità del personale. Non è che noi siamo contrari alla distribuzione di posizioni organizzative e funzioni specialistiche, vorremmo però dare prima un contributo a tutto il personale con questi fondi, anche minimo, aumentando ad esempio di 2 euro l’indennità di reperibilità, di 50 centesimi la reperibilità notturna».
Doppia indennità per Covid-19
Inoltre, il Nursind ha chiesto all’amministrazione del Policlinico il riconoscimento della doppia indennità a coloro i quali hanno lavorato a contatto con il Covid, ovvero i reparti di Anestesia e Rianimazione Pneumologia, Malattie Infettive, Medicina d’urgenza Covid, Medicina Interna per il periodo Covid, Pronto Soccorso Generale e Pronto Soccorso Pediatrico. «Da due anni lavoriamo senza sosta, in un ospedale in cui alla fine arrivano tutti i malati Covid, senza ricevere alcuna indennità di rischio Covid- precisa ancora Latella- Il personale è stanco, demotivato, stressato e non gratificato né dal punto di vista umano, né dal punto di vista economico. Abbiamo sottoposto all’attenzione dell’assessorato alla Salute le nostre problematiche ma non ci è stata data alcuna risposta, ci ha risposto solo il Prefetto, quindi, noi potremmo anche scioperare se la situazione non si risolve».
«C’è una normativa da applicare, secondo cui spero di poter dare un sollievo a chi ha gestito il Covid in breve tempo» chiarisce ad Insanitas Bonaccorsi che nel documento di raffreddamento e conciliazione scrive inoltre: «L’organizzazione sindacale ha ben contezza dello sforzo economico che l’Azienda ha affrontato per il pagamento delle indennità di che trattasi, avendo assunto il personale necessario all’istituzione di nuovi posti letto Covid e che il riconoscimento di indennità deve comunque essere valutato alla luce delle disponibilità di bilancio da cui un’Azienda non può prescindere. A titolo esemplificativo l’aumento della pronta disponibilità oggi pagato da euro 20,66 ad euro 22 graverebbe sui costi aziendali per euro 35.000 per un totale complessivo di 559. 936,84 euro. Il medesimo importo incrementale per tutte le voci richieste condurrebbe ad un costo che supera di lunga la disponibilità economica in bilancio».