Policlinici

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Policlinico di Messina, la cerimonia di inaugurazione del nuovo reparto di Rianimazione

Intitolato al piccolo Nicholas Green in occasione del  25° anniversario della morte. Ecco foto e dichiarazioni.

Tempo di lettura: 5 minuti

Questa mattina si è svolta la Cerimonia di inaugurazione della nuova Rianimazione dell’A.O.U. “G. Martino”, che è stata intitolata a Nicholas Green, in occasione del  25° anniversario della morte del piccolo statunitense, avvenuta al Policlinico di Messina, a seguito del tragico ferimento sulla Salerno-Reggio Calabria.

È poi seguita, presso il “Centro Congressi” della stessa Azienda, la conferenza “Effetto Nicholas” sulla Sensibilizzazione alla Donazione di Organi, durante la quale è stato proiettato un video in memoria del piccolo. Il nuovo reparto ospiterà anche una tela che lo ritrae. Il quadro è stato realizzato dalla pittrice siciliana, Anna Bonomo.

Il varo della nuova rianimazione è iniziato con la scopertura della targa intitolata alla memoria di Nicholas Green.

Un momento toccante, a cui ha preso parte anche il Prefetto di Messina, Maria Carmela Librizzi. La mattinata è proseguita al Centro congressi dello stesso nosocomio, con una conferenza – coordinata dal Direttore Sanitario, Antonino Levita – e organizzata in sinergia con l’Ateneo peloritano.

Oltre a tre delle sette persone che ricevettero gli organi di Nicholas e numerosi studenti degli Istituti scolastici superiori locali – in linea con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sulla donazione degli organi – sono intervenuti il Rettore di Messina, Salvatore Cuzzocrea, il DG dell’A.O.U. “G. Martino”, Giuseppe Laganga (che ieri ha anticipato ad Insanitas le caratteristiche del reparto), i genitori di Nicholas, Maggie e Reginald Green e  l’Assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza.

Ad aprire i lavori il Rettore dell’Università di Messina, Salvatore Cuzzocrea, che ha così commentato: “L’occasione di oggi rappresenta un segno tangibile di una memoria che non svanisce, un simbolo d’amore che questa famiglia ha donato. Grazie al loro gesto è possibile parlare della donazione degli organi con più enfasi e determinazione. L’Ateneo conta molto nel suo Policlinico e nella sua gestione innovativa. L’iniziativa, inoltre, mi consente di rendere operativa una promessa, ovvero fornire il Policlinico universitario di un reparto di Rianimazione con la ‘erre’ maiuscola. Oggi prende servizio un ricercatore a tempo indeterminato ad Anestesia e Rianimazione che ha avuto una grande esperienza all’Ospedale Molinette di Torino in questo settore. Uscirà tra breve anche un bando per docenti esterni all’Ateneo per accrescere ulteriormente il capitale umano di Anestesia e Rianimazione e dare il meglio nell’aiuto ed il sostegno ai pazienti”.

Reginald Green, papà di Nicholas, rievocando il drammatico momento della morte del piccolo, ha evidenziato: “Quando abbiamo guardato il suo corpo e abbiamo capito che lui non c’era più, ma che molte altre persone avrebbero potuto continuare a vivere grazie ai suoi organi, donarli non è stata una decisione difficile per noi, ma perfettamente naturale. Siamo qui per incoraggiare gli italiani a credere che quella decisione rappresenti effettivamente la scelta più naturale da fare. Quando si parla di intitolare una strada o un luogo a qualcuno, io penso a qualche personaggio, come ad esempio Napoleone, Shakespeare o personaggi storici e, invece, vedere scuole, giardini, luoghi e strade intitolate a Nicholas mi fa comprendere quanto l’Italia sia un Paese sensibile”.

“L’iniziativa – ha rilevato il direttore  generale dell’Aou Giuseppe Laganga – rappresenta un ulteriore tassello per rafforzare le politiche di promozione della cultura della donazione, che da anni questa Azienda e l’Università degli Studi di Messina stanno mettendo in campo. Ateneo e Policlinico hanno lavorato in sinergia per collegare l’aspetto assistenziale a quelli dell’innovazione e della ricerca. L’intitolazione del reparto di Rianimazione al piccolo Nicholas Green rappresenta, non solo un gesto nei confronti della famiglia, ma anche un tentativo di sensibilizzazione sul tema della donazione degli organi. Decidere di farlo rappresenta un momento difficile dal punto di vista psicologico. L’obiettivo è quello di compiere un lavoro di  formazione delle coscienze, delle persone ed anche dei nostri operatori, in grado di agire sulla percezione di questa importante scelta”.

“C’è bisogno- ha concluso l’assessore Ruggero Razza– di svegliare le coscienze e noi lo abbiamo fatto con una campagna di sensibilizzazione, coinvolgendo anche gli enti locali. La Regione Siciliana ha bisogno di crescere nel numero e nella miglior organizzazione dei servizi di donazione, ma anche nella sensibilità. A fronte degli accertamenti di morte cerebrale le opposizioni alla donazione continuano ad essere ancora oggi alte. Il Centro Regionale Trapianti si è ben riorganizzato ed assistiamo ad una lieve crescita delle donazioni, ma vorremmo ancora di più. Abbiamo bisogno di portarci al livello di quelle regioni d’Italia in cui la donazione cresce di più. In questo senso il modello di riferimento è la regione Toscana”.

A margine della conferenza – a cui hanno partecipato, moltissimi accademici, personale infermieristico, medico e amministrativo – per onorare non solo la memoria, ma soprattutto per far continuare a vivere Nicholas Green, testimoniando quotidianamente l’impegno alla diffusione della cultura della donazione – è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime dell’alluvione di Giampilieri: villaggio della costa ionica della Città dello Stretto in cui il 1 ottobre del 2009 persero la vita 37 persone.

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